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La lotta non si ferma! – Migliaia di studenti sanzionano le banche

12119129_762203497240881_5476041730954479_nMigliaia gli studenti e le studentesse di scuole e università che oggi 17 Ottobre durante la la partecipatissima manifestazione, hanno deciso di sanzionare la banche di Corso Sicilia. La Banca di Sicilia e il l’UniCredit sono state riempite di carta igienica, per ricordare alle istituzioni che, se sono disposte a farsi dettare l’agenda politica, facendo le marionette delle banche, gli studenti non sono disposti a sottostare alle riforme che ci vengono imposte dall’alto.  Lo striscione di testa della manifestazione citava infatti “Renzi burattino delle banche, noi servi di nessuno“.

unnamedForte è stata anche l’opposizione che il corteo ha dimostrato verso al riforma de “La Buona Scuola”, un’opposizione politica all’aziendalizzazione della scuola, al preside sceriffo e all’alternanza scuola lavoro. Cartelli, striscioni e slogan hanno infatti accompagnato e arricchito la manifestazione di oggi.

Soddisfatti della giornata di oggi continueremo a scendere in piazza, perché riteniamo che gli studenti non siano gli spettatori ma i protagonisti del mondo del sapere. Queste sono le nostre risposte dal basso a chi continua a privatizzare ed aziendalizzare l’istruzione che dovrebbe invece essere pubblica e fornire uno spazio di crescita e reale formazione agli studenti, che diventano invece sempre più un numero o, ancor peggio, mera “forza lavoro”.

Ancora una volta, davanti a istituzioni sorde e indifferenti, noi diciamo che siamo pronti a prenderci tutto ciò che ci spetta, e tutto ciò che vogliamo.

Rilanciamo con forza la prossima data di mobilitazione, quella del 17 Novembre,e il percorso di lotta che la precederà e rilanciamo con forza anche la nostra opposizione ad una scuola che somiglia sempre più ad un’azienda che ad un reale luogo di formazione.

Verso il 17 Novembre e oltre: quest’autunno urleremo #iononcisto!

In 5mila – Macerie sotto il Comune!

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In circa 5mila, studenti e studentesse di scuole e università del Koordinamento AutOrganizzato Studentesco (K.A.O.S) in piazza per manifestare contro la riforma “la Buona Scuola” Renzi-Giannini, l’ennesima riforma che ancora una volta non fa altro che privatizzare la scuola pubblica, rendere il Preside uno “sceriffo” e la scuola sempre più un’azienda. Il governo Renzi, come quelli che lo hanno preceduto, non ha fatto altro che rendere il mondo dell’istruzione sempre più preda dei privati, sempre più autoritario, sempre più distante dalle reali problematiche che affliggono la popolazione studentesca. Le scuole continuano a crollare al primo temporale e gli studenti universitari sono costretti a rinunciare alle borse di studio a causa del nuovo calcolo ISEE, ma noi da parte nostra non abbiamo nessuna intenzione di stare a guardare mentre il governo Renzi finisce di distruggere il mondo dell’istruzione.

Per questo torniamo in piazza, e ci torniamo come sempre autorganizzati, autonomi e slegati da partiti e sindacati.

A conclusione della grande e partecipata mobilitazione, abbiamo deciso di concludere la manifestazione sotto il Comune di Catania in Piazza Duomo.

Proprio davanti al Comune sono stati depositati “cumuli di macerie” , per ricordare alle istituzioni che le scuole frequentate ogni giorno da migliaia di studenti stanno letteralmente cadendo a pezzi: “le macerie della scuola pubblica” recitano infatti i cartelli che portano gli studenti.

12112374_758900490904515_5645846891207613042_nE’ stato un momento importante di condivisione e partecipazione per gli studenti, che si trovano tutti accomunati da problematiche reali e tangibili.

Forte è stata anche l’opposizione che il corteo ha dimostrato verso al riforma de “La Buona Scuola”, un’opposizione politica all’aziendalizzazione della scuola, al preside sceriffo e all’alternanza scuola lavoro. Cartelli, striscioni e slogan hanno infatti accompagnato e arricchito la manifestazione di oggi.

Soddisfatti della giornata di oggi continueremo a scendere in piazza, perché riteniamo che gli studenti non siano gli spettatori ma i protagonisti del mondo del sapere. Queste sono le nostre risposte dal basso a chi continua a privatizzare ed aziendalizzare l’istruzione che dovrebbe invece essere pubblica e fornire uno spazio di crescita e reale formazione agli studenti, che diventano invece sempre più un numero o, ancor peggio, mera “forza lavoro”.

Ancora una volta, davanti a istituzioni sorde e indifferenti, noi diciamo che siamo pronti a prenderci tutto ciò che ci spetta, e tutto ciò che vogliamo.

Rilanciamo con forza la prossima data di mobilitazione, quella del 17 Ottobre, e rilanciamo con forza anche la nostra opposizione ad una scuola che somiglia sempre più ad un’azienda che ad un reale luogo di formazione.

Verso il 17 OTTOBRE e oltre: quest’autunno urleremo #iononcisto!

Koordinamento AutOrgnizzato Studentesco

KAOS in Antico Corso – 14 settembre

Si apre, con l’arrivo di settembre, un nuovo anno di lotta per il Koordinamento AutOrganizzato Studentesco, un coordinamento che vede riunirsi al suo interno Collettivi di studenti medi ed universitari, e che pone le sua basi ideologiche e politiche su due pilastri: autorganizzazione ed antifascismo.

Quest’anno si prospetta, sin da adesso, un anno molto particolare per il macromondo dell’istruzione: se è vero che la “Buona Scuola” è ormai diventata legge, è anche vero che il malcontento che la prima ondata di assunzione dei docenti precari ha messo in campo crea inevitabilmente nuovi orizzonti alle nostre prospettive di lotta: anche stavolta pare evidente che le ondate di protesta che hanno accompagnato l’iter burocratico del DL Buona Scuola, tutti i torti non avevano a dire che la nuova riforma non tiene minimamente conto di quelle che sono le necessità di studenti e docenti.

La stessa scia di disinteresse segna quello che è il tavolo di discussione su “la buona università”, che mette in campo un’ulteriore impoverimento dell’insegnamento accademico, surclassando ancora il ruolo dei ricercatori, e legando con un filo ancora più stretto il mondo dell’università e quello del lavoro, ponendo sin da subito lo studente in un’ottica lavorativa, imprigionando i saperi che giornalmente facciamo nostri in una gabbia di profitto e sfruttamento, spesso e volentieri slegata totalmente da quel fantomatico lavoro che “vorremo fare da grandi”, privando lo studente della libertà di fruizione delle proprie conoscenze.

Sta a noi, studenti di oggi, dare una risposta forte e chiara a chi, seduto sulle belle poltrone di velluto rosso, sposta fondi e docenti come fossero pedine in giro per l’Italia.

Siamo più volte scesi in piazza dietro striscioni che citavano “La buona scuola siamo NOI”. Ebbene, questo sembra essere sempre più vero, giorno dopo giorno.

Siamo noi quando giornalmente viviamo i nostri spazi all’interno di scuole ed università, autogestendoli. Siamo noi quando ci auto organizziamo per sopperire a tutte quelle mancanze che ogni studente ogni giorno percepisce e che non fanno altro che diminuire la fantomatica “offerta formativa” di cui tanto si parla.

Siamo noi quando decidiamo di uscire fuori dalle mura scolastiche, e ci rendiamo conto che le grandi mancanze che ogni giorno viviamo sulle nostre spalle, non sono altro che le mancanze di un singolo “settore” della società. Ci rendiamo conto che noi, studenti le cui scuole crollano, non siamo tanto distanti da un abitante di un quartiere popolare, costretto a vivere in una dimensione in cui mancano servizi, parchi giochi per bambini, semplici spazi di socialità, né tanto meno lo siamo da una famiglia sotto sfratto, che ogni giorno resiste per poter rimanere a casa propria.

Da qui l’idea di inserire la prima Assemblea di Koordinamento all’interno dell’iniziativa del Centro Sociale Liotru “Tuttu u munnu è quatteri”, una cinque giorni di lotta in quartiere.

In un primo momento verranno portate avanti delle iniziative di lotta in tutte le scuole e le università del quartiere: troviamo infatti assurdo vivere la realtà scolastica come una cosa avulsa ed alienata dal quartiere in cui è collocata, quando invece dovremmo molto di più sentirci parte di quella che è la realtà sociale dell’Antico Corso.

E così poniamo l’accento sull’istruzione, e su come anche le scuole e le università percepiscano l’abbandono e la mancanza di servizi in quartiere.

Torneremo poi al Centro Sociale Liotru per la prima assemblea dell’anno del Koordinamento, dove discuteremo, a fronte delle due assemblee nazionali di studenti medi ed universitari, le prospettive di lotta dell’autunno che si prospetta davanti a noi.

Partecipa, autorganizzati, lotta!

Koordinamento AutOrganizzato Studentesco KAOS, il coordinamento dei Collettivi

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Catania e la Cannabis – Siamo Studenti non criminali

Come coordinamento studentesco, abbiamo sin da subito accolto l’appello ad un percorso che parlasse di cannabis a Catania. Perchè? Perchè troppo spesso la disinformazione e la criminalizzazione sono le uniche facce con cui siamo costretti a rapportarci.

L’obiettivo è creare consapevolezza sul tema, sia per chi ne fa uso che per chi ne è un oppositore spinto.

Abbiamo così lanciato una festa, per sostenere la campagna, il 19 aprile allo Squibb (Largo Paisiello) ed un vero e proprio Spezzone Studentesco alla Cannabis Street Parade del 24 aprile

Gli studenti sono un soggetto sociale che attraversa le problematiche del tema a livello trasversale e proprio per questo come soggettività studentesca abbiamo contribuito alla scrittura del seguente manifesto.

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Catania e la Cannabis

Cannabis kànnabis› s. f., lat. scient. [dal lat. cannăbis, gr. κάνναβις «canapa»]. Pianta curativa ha effetti benefici su molteplici malattie, quali glaucoma, sclerosi multipla, terapie del dolore. Sin dall’antichita’ usata dai popoli anche per creare momenti di socialita’ e misticita’. Il suo utilizzo “industriale” spazia dal tessile degli antichi navigatori, fino ai più moderni usi industriali. Fù resa illegale per interesse dei grossi gruppi economici internazionali.

  1. DECRIMINALIZZAZIONE E LEGALIZZAZIONE

Il fallimento della politica proibizionista, dimostrato dall’elevato numero di arresti a causa dello spaccio di Marijuana e la consegna di intere aree nelle mani della criminalità organizzata, particolarmente evidente sul nostro territorio e nella città di Catania, ha spinto i governi di diversi paesi a rivedere le proprie politiche proibizioniste. Diversi modelli di regolamentazione, che vanno dalla decriminalizzazione del possesso alla legalizzazione e commercializzazione del prodotto, si propongono come alternative al regime proibizionista corrente. Ne sono esempi: l’Olanda, la Spagna, L’Uruguay, Il Portogallo, e alcuni degli stati degli USA come Colorado e Washington, dove una diversa politica, non repressiva, sta avendo effetti positivi sui cittadini, con una diminuzione dei danni e dei costi legati alle conseguenze del proibizionismo, accompagnata da cambiamenti positivi in materia di sicurezza, giustizia e sanità. Anche in Italia lentamente si è riaperto il dibattito istituzionale con la nascita di un inter-gruppo parlamentare a favore della cannabis e a livello regionale con la legalizzazione della cannabis a scopo medico-terapeutico in Puglia e seguendo la scia della Spagna con l’introduzione Cannabis Social Club a Torino.

  1. LAVORO E NUOVE OPPORTUNITA’

Le esperienze di legalizzazione e decriminalizzazione della Cannabis hanno portato benefici alle popolazioni locali e alle economie. Benefici legati alle riforme includono una diminuzione significativa della popolazione carceraria, la possibilità di ridurre i ricavati della criminalità organizzata e allo stesso tempo aumentare gli introiti pubblici relativi al commercio e alla potenziale tassazione del prodotto. Nel contesto Siciliano, la legalizzazione favorirebbe lo sviluppo dell’agricoltura locale, al fine di soddisfare le richieste di una nuova produzione industriale ecosostenibile (farmaci, combustibile, plastiche, tessuti, ecc) e sottrarrebbe ricavati milionari alle mafie, trasformandoli in guadagni legali volti all’aumento dei fondi pubblici e riducendo la popolazione delle carceri, un’altra percentuale della quale e’ composta da giovani incarcerati per reati relativi alla Cannabis.

  1. INFORMAZIONE E CONSAPEVOLEZZA

Le nuove tecnologie di comunicazione stanno cambiando il panorama dell’ informazione a livello internazionale, permettendo ai cittadini di accedere a uno spettro di informazioni piu’ ampio rispetto ai canali classici i quali stentano ad indirizzare in maniera bilanciata o esaustiva la questione della Cannabis, fallendo nell’apertura di un dibattito maturo e consapevole sul potenziale economico, medico-terapeutico, ricreativo e di ricerca della Cannabis. L’apertura di un dialogo informato che coinvolga i cittadini in modo diretto, favorirebbe un uso appropriato e consapevole della Cannabis accompagnato da una consapevolezza dei potenziali benefici e problemi che scaturiscono dal suo utilizzo per fini terapeutici e ludici. Inoltre, un’informazione più ampia permetterebbe di contrapporre alla narrativa dominante proibizionista le esperienze di riforma, i loro potenziali benefici e le dinamiche socio-economiche che ne scaturiscono.

  1. LIBERTA’ E SOCIALITA’ PACIFICA

Ad oggi, chi fuma uno spinello e’ spesso visto negativamente e marginalizzato, quando la ricerca suggerisce che l’uso di Cannabis e’ molto meno nocivo rispetto al consumo di alcohol e tabacco, favorendo una socialità pacifica e non violenta. Inoltre, non esiste ancora una distinzione, ne formale, ne informale, tra consumatori: c’è chi utilizza la cannabis a scopo medico-terapeutico, chi a scopo ricreativo, c’è chi ne abusa, c’è chi eleva il suo utilizzo a rituale. Inoltre l’emarginazione sociale che ne risulta, potenzialmente accompagnata da un effettiva criminalizzazione individuale, non permette di oltrepassare vecchi stereotipi che coinvolgono consumatori, produttori e venditori. Questo processo di marginalizzazione spesso tocca più gravemente chi proviene da condizioni sociali ed economiche più disagiate, supportando un sistema di diseguaglianza sociale ed economica che preclude opportunità e libertà a molti cittadini.

  1. CONTROLLO, QUALITA’ E SALUTE

L’illegalità della Cannabis rende impossibile un controllo della qualità del prodotto immesso sul mercato, spesso contaminato da prodotti nocivi alla salute per la sua conservazione e il suo trasporto. La legalizzazione della produzione e vendita del prodotto, nonchè la possibilità di autoproduzione, garantirebbe quindi la sua qualità e purezza impedendo tali contaminazioni.