Catania e la Cannabis – Siamo Studenti non criminali

Come coordinamento studentesco, abbiamo sin da subito accolto l’appello ad un percorso che parlasse di cannabis a Catania. Perchè? Perchè troppo spesso la disinformazione e la criminalizzazione sono le uniche facce con cui siamo costretti a rapportarci.

L’obiettivo è creare consapevolezza sul tema, sia per chi ne fa uso che per chi ne è un oppositore spinto.

Abbiamo così lanciato una festa, per sostenere la campagna, il 19 aprile allo Squibb (Largo Paisiello) ed un vero e proprio Spezzone Studentesco alla Cannabis Street Parade del 24 aprile

Gli studenti sono un soggetto sociale che attraversa le problematiche del tema a livello trasversale e proprio per questo come soggettività studentesca abbiamo contribuito alla scrittura del seguente manifesto.

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Catania e la Cannabis

Cannabis kànnabis› s. f., lat. scient. [dal lat. cannăbis, gr. κάνναβις «canapa»]. Pianta curativa ha effetti benefici su molteplici malattie, quali glaucoma, sclerosi multipla, terapie del dolore. Sin dall’antichita’ usata dai popoli anche per creare momenti di socialita’ e misticita’. Il suo utilizzo “industriale” spazia dal tessile degli antichi navigatori, fino ai più moderni usi industriali. Fù resa illegale per interesse dei grossi gruppi economici internazionali.

  1. DECRIMINALIZZAZIONE E LEGALIZZAZIONE

Il fallimento della politica proibizionista, dimostrato dall’elevato numero di arresti a causa dello spaccio di Marijuana e la consegna di intere aree nelle mani della criminalità organizzata, particolarmente evidente sul nostro territorio e nella città di Catania, ha spinto i governi di diversi paesi a rivedere le proprie politiche proibizioniste. Diversi modelli di regolamentazione, che vanno dalla decriminalizzazione del possesso alla legalizzazione e commercializzazione del prodotto, si propongono come alternative al regime proibizionista corrente. Ne sono esempi: l’Olanda, la Spagna, L’Uruguay, Il Portogallo, e alcuni degli stati degli USA come Colorado e Washington, dove una diversa politica, non repressiva, sta avendo effetti positivi sui cittadini, con una diminuzione dei danni e dei costi legati alle conseguenze del proibizionismo, accompagnata da cambiamenti positivi in materia di sicurezza, giustizia e sanità. Anche in Italia lentamente si è riaperto il dibattito istituzionale con la nascita di un inter-gruppo parlamentare a favore della cannabis e a livello regionale con la legalizzazione della cannabis a scopo medico-terapeutico in Puglia e seguendo la scia della Spagna con l’introduzione Cannabis Social Club a Torino.

  1. LAVORO E NUOVE OPPORTUNITA’

Le esperienze di legalizzazione e decriminalizzazione della Cannabis hanno portato benefici alle popolazioni locali e alle economie. Benefici legati alle riforme includono una diminuzione significativa della popolazione carceraria, la possibilità di ridurre i ricavati della criminalità organizzata e allo stesso tempo aumentare gli introiti pubblici relativi al commercio e alla potenziale tassazione del prodotto. Nel contesto Siciliano, la legalizzazione favorirebbe lo sviluppo dell’agricoltura locale, al fine di soddisfare le richieste di una nuova produzione industriale ecosostenibile (farmaci, combustibile, plastiche, tessuti, ecc) e sottrarrebbe ricavati milionari alle mafie, trasformandoli in guadagni legali volti all’aumento dei fondi pubblici e riducendo la popolazione delle carceri, un’altra percentuale della quale e’ composta da giovani incarcerati per reati relativi alla Cannabis.

  1. INFORMAZIONE E CONSAPEVOLEZZA

Le nuove tecnologie di comunicazione stanno cambiando il panorama dell’ informazione a livello internazionale, permettendo ai cittadini di accedere a uno spettro di informazioni piu’ ampio rispetto ai canali classici i quali stentano ad indirizzare in maniera bilanciata o esaustiva la questione della Cannabis, fallendo nell’apertura di un dibattito maturo e consapevole sul potenziale economico, medico-terapeutico, ricreativo e di ricerca della Cannabis. L’apertura di un dialogo informato che coinvolga i cittadini in modo diretto, favorirebbe un uso appropriato e consapevole della Cannabis accompagnato da una consapevolezza dei potenziali benefici e problemi che scaturiscono dal suo utilizzo per fini terapeutici e ludici. Inoltre, un’informazione più ampia permetterebbe di contrapporre alla narrativa dominante proibizionista le esperienze di riforma, i loro potenziali benefici e le dinamiche socio-economiche che ne scaturiscono.

  1. LIBERTA’ E SOCIALITA’ PACIFICA

Ad oggi, chi fuma uno spinello e’ spesso visto negativamente e marginalizzato, quando la ricerca suggerisce che l’uso di Cannabis e’ molto meno nocivo rispetto al consumo di alcohol e tabacco, favorendo una socialità pacifica e non violenta. Inoltre, non esiste ancora una distinzione, ne formale, ne informale, tra consumatori: c’è chi utilizza la cannabis a scopo medico-terapeutico, chi a scopo ricreativo, c’è chi ne abusa, c’è chi eleva il suo utilizzo a rituale. Inoltre l’emarginazione sociale che ne risulta, potenzialmente accompagnata da un effettiva criminalizzazione individuale, non permette di oltrepassare vecchi stereotipi che coinvolgono consumatori, produttori e venditori. Questo processo di marginalizzazione spesso tocca più gravemente chi proviene da condizioni sociali ed economiche più disagiate, supportando un sistema di diseguaglianza sociale ed economica che preclude opportunità e libertà a molti cittadini.

  1. CONTROLLO, QUALITA’ E SALUTE

L’illegalità della Cannabis rende impossibile un controllo della qualità del prodotto immesso sul mercato, spesso contaminato da prodotti nocivi alla salute per la sua conservazione e il suo trasporto. La legalizzazione della produzione e vendita del prodotto, nonchè la possibilità di autoproduzione, garantirebbe quindi la sua qualità e purezza impedendo tali contaminazioni.