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Aperta la raccolta materiali per la PALESTRA POPOLARE CATANIA

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Da tempo siamo convinti che lo sport, inteso non solo come attività fisica ma come impegno e attvità collettiva, sia non solo un ottimo strumento di aggregazione, ma anche veicolo messaggi importanti.

L’esperienza al CSO Contrasto di Picanello, in cui ci eravamo già cimentati in una piccola palestra autogestita, ci ha portati a decidere di provare a mettere in piedi in pieno centro cittadino una Palestra Popolare, che sappia insegnarci non solo diverse discipline fisiche. Infatti crediamo che lo sport possa essere un ottimo veicolo di aggregazione e socialità dal basso e sincera, di antifascismo e antirazzismo.

Ci metteremo ancora una volta in gioco insieme a chiunque voglia aiutarci e accompagnarci, ospitati dal Centro Sociale Auro che ci mette gentilmente a disposizione dei locali che verranno adibiti appositamente ad uso della palestra.

L’apertura è prevista per il 1° febbraio. Nell’attesa di stabilire un calendario stabile di attività, invitiamo chiunque voglia contribuire a questo progetto ad aiutarci. Infatti è aperta la raccolta di materiali utili alla palestra (ovviamente anche usati) come:

specchi, tatami, attrezzi, pesi, corde, sacchi&guantoni, protezioni, colpitori, ecc.

Per qualsiasi info sulla palestra, sui materiali o su corsi che vorreste proporre: tel. 3400537604

Bloccato corteo di Forza Nuova a Catania

Ancora una volta Forza Nuova scende in piazza a Catania a “difesa della vita e della famiglia tradizionale”. Niente di nuovo. Ci eravamo lasciati quasi un anno fa, con un presidio sugli stessi temi promosso ancora una volta da FN e il nostro disgusto verso l’iniziativa. Anche quest’anno non potevamo fare in modo che tale idiozia si ripetesse, nella nostra città, senza dire nulla… senza fare nulla. Discriminazione, intolleranza, sessismo e omofobia: questo è ciò che alimentano questi gruppetti neo-fascisti quando promuovono presidi e cortei su questi temi, in nome della libertà d’espressione. Liberamente vogliono ridurre le libertà legittima di ogni donna, di una coppia omosessuale, di persone che semplicemente vogliono avere l’opportunità di essere e scegliere ciò che meglio credono.

Era previsto per l’otto novembre un corteo di FN su questi temi. Non potendo assolutamente tollerare un’iniziativa del genere, in tanti abbiamo deciso di mettere fine a questa sagra del bigottismo.Alle 17.30 un controcorteo di antifascisti, con una prima linea al femminile, è sceso per le strade di Catania con l’intento di raggiungere ilconcentramento di FN in Piazza Roma.Il nostro corteo è stato raggiunto dalla digos che, immediatamente, ha bloccato la strada intimando di andare via e non creare disordini.Naturalmente andare via era fuori discussione.Siamo rimasti fermi per quasi 2 ore all’altezza della Feltrinelli, con un cordone di forze dell’ordine davanti. Il blocco del corteo è diventato immediatamente anche il blocco della circolazione di un punto nevralgico della città. Dopo circa due ore il contro corteo sceglie di ripercorrere Via Etnea al contrario, sempre con un fitto volantinaggio tra i passanti.

La giornata dell’otto novembre è l’ennesimo caso in cui la polizia, e dunque lo stato,decide di difendere il fascismo e non la libertà. L’otto novembre è anche una di quelle occasioni in cui è bene ricordarsi che ogni conquista, ogni libertà personale e collettiva, è figlia di grandi privazioni, come quella del ventennio nero. Il fascismo non è ancora finito e serpeggia, con forme e sigle diverse dal passato, alimenta un clima culturale intollerante e vorrebbe limitare molti individui etichettati come “diversi”. Tacciateci pure di non essere democratici, di non rispettare le libertà altrui. Per quanto ci riguarda, al fascismo e a tutte
le forme di neo-fascismo non si può permettere nessuna libertà, nemmeno di espressione.In quanto antifasciste e antifascisti, non possiamo tollerare una presenza così invadente nella nostra città (non certo per i numeri quanto per i temi).Il fascismo va combattuto ogni giorno e lo facciamo, nei nostri centri sociali, nelle iniziative che organizziamo, nei metodi di lotta orizzontali e nel mondo che sogniamo e che vogliamo creare. Il fascismo però va anche respinto quando esce fuori, va nelle piazze e prova a prendersi spazi di agibilità politica in città. In una città “nera” come Catania, che  non vedeva da tanto tempo una controparte antifascista ci rende orgogliosi di essere riusciti a bloccare il corteo di FN per ben due ore e soprattutto di aver riportato l’ antifascismo nelle strade.
Contro ogni fascismo, da sempre e per sempre.

Antifascisti e antifasciste catanesi.

25 APRILE – SEMPRE

Il 25 aprile per noi non è solo la commemorazione di ciò che è stata la liberazione dal fascismo grazie alla resistenza. Non può esserlo perché nella nostra diversità noi siamo antifascisti e resistenti ogni giorno.

In nome della crisi economica sono state vagliate misure economiche e sociali pesantissime. L’istruzione è stata resa inaccessibile e costosa, seppure non sempre la qualità garantita è alta; il lavoro reso precario e privo di garanzie, per cui il lavoratore diventa una pedina nelle mani di chi ha potere di spostarlo o eliminarlo dalla scacchiera di un mercato sempre più concorrenziale e dominato dal capitale; gli affitti rincarano e non riescono più ad essere pagati; chi si sposta da un paese in guerra o in carestia viene accolto dall’apparato repressivo dello stato pronto a trasferirli, lontano dagli occhi della gente, nei CIE o nei CARA per mesi e mesi, negando loro il diritto ad una vita migliore. Si sono chiesti tanti, troppi sacrifici per arrivare a tempi migliori e, dopo anni, ci ritroviamo con meno diritti e una classe politica sempre meno adatta e sempre più parassita, pronta a tagliare alle fasce più deboli senza toccare i poteri forti, pronta a calare la testa ai vertici europei. Numeri, pareggi in bilancio e finanza sono diventati più importanti di garanzie, diritti e sostegno alle fasce più deboli. Il dissenso, forte e deciso, che si è espresso in questi anni è stato trattato come un semplice problema di ordine pubblico e non come il segnale politico e sociale che la gente è stufa di subire le scelte prese in palazzi lontani. Per cui vengono occupati studentati e palazzi vuoti per dare possibilità agli studenti di studiare in assenza di borse di studio; gli sfratti vengono bloccati; i migranti evadono dai CIE in cerca di libertà e condizioni migliori in cui vivere; vengono praticate abitualmente autoriduzioni non solo nei luoghi della cultura ma anche nei supermercati. La volontà di non essere più determinati da altri è forte e si è espressa con forza lo scorso 19 ottobre, quando più di 100.000 persone hanno assediato Roma e i palazzi del potere, in una giornata priva di partiti o sigle ma organizzata da realtà di movimento. Per noi queste sono forme di resistenza quotidiana a quella repressione che si è vestita da democrazia e ha preso le sembianze di decreti e leggi approvate, comprese le ultime riforme del neo governo Renzi che vengono spacciate per la svolta epocale di cui tanto abbiamo bisogno.

Questa crisi, inoltre, è stato un terreno su cui, subdolamente e in maniera viscida, organizzazioni neofasciste si sono create degli spazi politici che da anni non avevano. Da Casa Pound a livello nazionale al Cervantes a livello locale, si sono travestiti da associazioni di volontariato per propagandare la loro politica squadrista e violenta. A Catania se da un lato si tenta di reprimere tutte le esperienze di socialità e politica libere e dal basso, dall’altra esiste lo Spazio Libero Cervantes, che all’occorrenza elettore diventa Catania è Patria e Assalto Studentesco nelle scuole, che continua indisturbata e spesso anche finanziata da giunte e partiti amici

. Noi quindi a Catania resistiamo e continuiamo ad essere antifascisti con i metodi che, seppur diversi, ci riuniscono proprio su questi due valori. Tramite i nostri collettivi e le nostre associazioni, occupiamo i nostri spazi, autogestiamo attività ed esprimiamo il nostro dissenso culturale e politico. Crediamo in una socialità libera e non consumistica, riprendiamo il degrado culturale e materiale di una città volutamente lasciata a sé stessa, andiamo nei quartieri dimenticati e creiamo nuove prospettive, rendiamo accessibili pezzi di cultura altrimenti rinchiusi in biblioteche anonime e lontane. Scendiamo in piazza in maniera unitaria condividendo ed esprimendo le nostre diverse esperienze di resistenza giornaliera, senza mai dimenticarci di essere antifascisti. Come in Val di Susa o a Niscemi, in cui i movimenti NoTav e NoMuos hanno deciso di contrastare grandi opere e militarizzazione del territorio, pensiamo che la resistenza non è finita ma continua ogni giorno, nelle città e non solo.

Il 25 aprile per noi non è commemorazione.

Il 25 aprile per noi è lotta quotidiana.

Collettivo Aleph – Mangiacarte Libreria Sociale – CSO Auro – Individualità Anarchiche – Koordinamento AutOrganizzato Studentesco

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TUTTO PER TUTT* – manifestazione cittadina

Oggi in piazza Roma ci siamo ritrovati in tante e tanti in occasione della manifestazione cittadina indetta da studentesse e studenti, precarie e precari, disoccupate e disoccupati. Dietro lo striscione “istruzione, casa, reddito, diritti civili, spazi sociali – TUTTO PER TUTT*”, è partito un corteo spontaneo che ha bloccato alcune importanti arterie della città.

 

Rivendicare il diritto ad un’istruzione libera, gratuita e di qualità; denunciare la mancata assegnazione di alloggi popolari da anni, a fronte delle migliaia di richieste di alloggio; chiedere a gran voce spazi sociali e di aggregazione; schierarsi contro al muos e alla militarizzazione della Sicilia; esprimere solidarietà ai migranti del CARA di Mineo in mobilitazione e contro le galere etniche che li tengono rinchiusi per mesi e anni: questi i temi affrontati.

 

Questo corteo, così variegato nei temi, eppure così compatto e determinato, è arrivato poi al quartiere che per circa un mese ha ospitato il Centro Sociale Occupato Ex Collegio, sgomberato pochi giorni fa, per portare solidarietà a un gruppo di compagne e compagni anarchici che avevano, la mattina stessa, occupato gli uffici dell’ex Sert, chiusi ormai da cinque anni. Arrivato davanti le porte del nuovo spazio occupato, ha subito l’intervento fisico della polizia che, con strattoni e gomitate, ha spezzato il corteo costringendo chi era già entrato a chiudersi dentro.

 

Fra le persone chiuse all’interno, molti minorenni.

 

Dopo qualche ora di presidio sotto i vecchi uffici, si è riusciti a far uscire i manifestanti dalla struttura. Riunitosi, il corteo è ripreso ed è continuato fino a Piazza Duomo, dove è finito a seguito di un momento assembleare.

 

Quella di oggi è l’ennesima dimostrazione di come la volontà delle autorità sia quella di soffocare e reprimere legittime manifestazioni del pensiero, azzardando gestioni della pazzia pericolose e irresponsabili.

 

Nonostante questo, continueremo a vivere questa città con gli occhi di chi la vuole cambiare.

TUTTO PER TUTTI!

 

Studentesse e studenti, lavoratrici precarie e lavoratori precari, disoccupate e disoccupati. 1477350_442371062552912_1060952576_n