Crocetta contestato a Catania

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È venuto a chiudere la campagna elettorale nella nostra città il governatore siciliano. In piazza Teatro Massimo ad attenderlo c’eravamo noi e pochi intimi. Poco dopo le 23.00 si presenta sul palco, bofonchiando qualcosa su progetti futuri e prospettive per i giovani. E i giovani c’erano: studenti, precari e disoccupati, stanchi di essere sempre nominati ma mai presi in considerazione.

Eravamo lì a riempire quella piazza vuota per dire a Crocetta che non c’è spazio in questa città per chi autorizza l’ennesima opera bellica per eserciti d’oltreoceano, che non c’è spazio per partiti come il PD che approva il TAV, che mai avrà spazio un partito che, al governo, approva decreti come quello sul piano casa o sul lavoro.

Per questa gente, per questi soggetti politici spazio nella nostra città non ce n’è. E lo dimostrano la piazza deserta e lo stesso Crocetta che, al secondo coro di protesta, taglia corto ed esce dal palco, dopo neanche due minuti di discorso.

Rimaniamo noi e la digos in piazza, mentre dal palco qualcuno ricorda che il PD “è per la pace e la democrazia”: pace bellicosa e democrazia che sa di manganello, aggiungiamo noi, ricordando i compagni che ieri sobo stati portati in più di 40 in commissariato per aver contestato Renzi.

 

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