“Tra fascisti e polizia c’è amore vero”: questa frase, detta e ridetta, potrebbe benissimo essere il sottotitolo della giornata di ieri, 14 dicembre.
Da un paio di settimane aspettavamo la giornata del 14: sapevamo infatti che il Ministro dell’Istruzione Giannini sarebbe stato in visita a Catania per l’inaugurazione di un nuovo istituto omnicomprensivo nel quartiere popolare di Librino.
Una giornata di lotta come tante ne abbiamo attraversate si prospettava per la giornata di ieri: l’opposizione alla Buona Scuola ha visto, negli ultimi due anni, riversarsi nelle strade catanesi decine di migliaia di studenti, pronti a difendere con ogni mezzo la loro scuola pubblica.
Ritenevamo quindi fondamentali essere presenti anche noi studenti, insieme ai professori, alla grande inaugurazione che si prospettava dentro l’Istituto Angelo Musco per ricordare che non è un tappeto rosso d’accoglienza quello che la nostra cara Giannini trova nelle scuole italiane, ma la rabbia e la determinazione di chi grazie alle riforme di questo governo si ritrova giorno dopo giorno senza un futuro.
Eppure a qualcuno questa determinazione degli studenti non è andata bene: chi ogni giorno tenta di reprime ed arginare le lotte ha deciso, ieri, di fare fronte comune a difesa del tanto elogiato ordine sociale.
Il tenore della giornata lo abbiamo infatti visto sin dalla prima mattina quando, alcuni studenti appartenenti ad un gruppo studentesco, che si stavano recando al concentramento, sono stati aggrediti da un’imboscata fascista. A causa di questa infame azione squadrista un gruppo di studenti si è distaccato dalla manifestazione contro la Giannini per recare solidarietà sotto la Questura, non potendo così prendere parte alla contestazione.
Gli studenti restanti si sono invece diretti verso Librino per attendere la Giannini ma, a quanto pare, la polizia non aveva alcuna intenzione di lasciare tutto il divertimento ai fascisti: non appena arrivati fuori dalla Musco gli studenti sono stati malamente allontanati da uno sproporzionato numero di forze dell’ordine, e confinati su un marciapiede sostenendo che quello fosse lo spazio “concesso” ai contestatori.
Gli studenti, determinati e per nulla intimoriti da questa foga repressiva hanno continuato a resistere compatti per l’intera mattinata, nonostante le cinque cariche di “alleggerimento” che la polizia ha effettuato ogni qual volta lo ritenevano opportuno, a propria personale discrezione.
Riteniamo intollerabile che la presenza di un ministro comporti la completa militarizzazione di un quartiere e la totale repressione degli studenti manifestanti: anche oggi si rivela che il vero volto della “Buona Scuola” della ministra Giannini è solo quello della repressione violenta e immotivata contro gli studenti.
Come Koordinamento AutOrganizzato Studentesco portiamo massima solidarietà ai compagni aggrediti dai fascisti e denunciati e rilanciamo la lotta contro questo governo fintamente democratico e che vuole toglierci il futuro!
E quindi, chi è senza futuro scagli la prima pietra!