Vogliamo una cultura libera, gratuita e popolare!

Riportiamo di seguito la mail inviata a tutti gli uffici della Biblioteca Regionale Universitaria di Catania rispetto all’interruzione del servizio riguardante il deposito librario ospitato nell’ex Convento dei Gesuiti.

 

Alla C.A. della Biblioteca Regionale Universitaria di Catania
                   del Dirigente Dott.ssa Maria Grazia Patanè
 
OGGETTO: In merito al deposito della Biblioteca Regionale nell’ex Collegio dei Gesuiti
 
Il Collettivo Aleph giorno 23 novembre ha occupato e riaperto alla città l’edificio che fino al 2009 ospitava l’istituto d’arte. Dal 2009 il posto è stato lasciato all’abbandono, all’incuria e al degrado; infatti in questi quattro anni non poche sono state le persone che sono entrate, come testimonia il video girato con un cellulare da alcuni ragazzini del quartiere che si erano intrufolati dalle aperture chiuse male, oppure i “ladri di rame” che hanno divelto e portato via quasi l’intero impianto elettrico dell’intero edificio.
In questi quattro anni ogni lunedì ad entrare sono stati anche i dipendenti della Biblioteca Regionale Universitaria che nei locali dell’ex collegio dei Gesuiti ha un deposito di libri consultabili su prenotazione. La mattina 25 novembre sono arrivati due addetti della Biblioteca Regionale Universitaria per accedere ai locali da loro utilizzati. Noi occupanti non abbiamo opposto nessun ostacolo al loro ingresso e li abbiamo accompagnati alla porta del deposito. Avendo costatato che la serratura della porta d’accesso era stata manomessa, sono andati via.
Qualche giorno dopo, ci siamo recati all’ ufficio della Direttrice della Biblioteca Regionale, Dott.ssa Patanè, per ribadirle la nostra volontà di non bloccare nessun servizio della Biblioteca e di incentivare la gente a un maggior approccio alla lettura e alla cultura tutta. Ciò nonostante, nelle due settimane successive, nessuno è venuto a bussare al portone di via Gesuiti, né i bibliotecari né un fabbro per sistemare la porta d’accesso al deposito librario.
Siamo stati ben chiari, sin dall’inizio, sui nostri progetti e in due settimane di occupazione sono già attive un’aula studio, una sala assemblee, una stanza della creatività, una galleria d’arte permanente (che ha ricevuto più di una trentina di opere ); inoltre il calendario di incontri e seminari si sta infoltendo sempre di più, così come quello delle performance artistiche proposte da ex allievi o da studenti dell’Accademia.
Volendo precisare che i danni alla struttura della Biblioteca non possono essere adducibili né agli occupanti né alle persone che sono transitate all’interno del Centro Sociale, chiediamo il ripristino del servizio bibliotecario, non capendo per quale motivo sia stato interrotto, creando certamente non pochi disagi agli utenti della Biblioteca.
Non vogliamo bloccare la consultazione dei libri, molti di noi sono utenti della stessa Biblioteca Regionale Universitaria; amiamo la cultura (in tutte le sue forme) e per questo la vogliamo libera, gratuita e popolare!
 
 
Collettivo Aleph
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