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(ennesima) azione intimidatoria per i nomuos – solidarietà!

Nella giornata di oggi, 27 settembre, diverse attiviste e attivisti nomuos sono stati raggiunti nelle loro abitazioni dalla polizia per vedersi notificata una semplice comunicazione, ovvero di presentarsi all’inizio della prossima settimana in commissariato.  Di cosa si tratti esattamente non si sa, almeno fino alla prossima settimana.

Non ci stupisce né il modo in cui queste notifiche sono avvenute né la tempistica, perfetta come sempre. Infatti è ormai prassi che proprio a ridosso di importanti e grosse mobilitazioni nazionali del movimento, prenda avvio la macchina del terrore, con l’unico scopo di intimidire e dunque diminuire la partecipazione della gente. Siamo passati da revoche fasulle fatte ad hoc per calmare gli animi, abbiamo sopportato i comunicati pieni di falsità in cui si paventava l’arrivo dei famigerati “black block”, ci sono stati pure sequestri di materiale “pericoloso” certamente appartenente al movimento e perquisizioni delle macchine di molti di noi e molto altro. Quello che mancava, in effetti, era un folto dispiegamento di sbirri che passa tutta la giornata di venerdì a bussare porta per porta, non per vendere l’ultimo modello di aspirapolvere, non per lasciare i volantini pubblicitari nella cassetta delle lettere, non per annunziare l’arrivo dell’apocalisse… ma per comunicare una chiamata in commissariato. In alcuni casi intere famiglie sono state invitate lunedì in commissariato a Niscemi.

Che qualcuno sia un pò allarmato possiamo capirlo. Questo movimento cresce ogni giorno sempre più. Si è appena conclusa un’estate di lotta che ci ha visti entrare in mille e più dentro la base, la stessa base militare che ormai violiamo ogni qual volta ci pare e piace, come quando abbiamo abbiamo voglia di un tranquillo picnic con amici e familiari. Nessuna rete e nessun divieto ormai riescono a fermarci. Lo abbiamo capito noi e lo ha capito pure chi vuole fermarci. Tant’è che dopo aver impedito a Crocetta il suo rientro a Palermo (“per motivi di sicurezza”),  il giorno prima della manifestazione nazionale che ci attende a Palermo ecco spuntare l’ennesimo tentativo intimidatorio nei confronti del movimento, utilizzando i soldatini vestiti in blu, del tutto assoldati agli interessi americani.

Se pensano di fermare così un movimento allora si sbagliano di grosso.

A chiunque abbia dovuto subire l’ennessima manovra repressiva esprimiamo la nostra solidarietà.

Domani  a Palermo saremo in tanti e saremo determinati. Tutti questi tentativi di bloccarci e spaventarci ci fanno capire che siamo sulla buona strada. E così continueremo.

NoMuos fino alla vittornomuosia!

Abbiamo scritto la storia… ma è solo l’inizio

 

Nel raccontare una storia è sempre opportuno cominciare dall’inizio. Ci sono casi in cui, però, certe storie è bene iniziare a raccontarle dalla fine.

1148882_10152153583179569_35074868_n  Torniamo dalla settimana di campeggio di lotta nomuos pieni di tante cose.     Della nostra soddisfazione, della nostra sorpresa, della fatica e della vita in comune di un campeggio di lotta. Siamo arrivati a invadere la base. Prima solo in dieci hanno scavalcato le recinzioni e scalato le antenne, con tutte e tutti noi a supportarli dall’altra parte delle reti. Poi in più di mille, a volto scoperto e a mani nude, il giorno successivo in corteo. Determinati ad arrivare dentro, ce l’abbiamo fatta. Abbiamo calpestato quel suolo strappatoci sotto i piedi tanto tempo fa, abbiamo corso verso le nostre compagne e i nostri compagni sulle antenne, abbiamo cantato questa piccola vittoria, felici di avercela fatta, tra un abbraccio e un altro, consapevoli di aver scritto un capitolo della storia che difficilmente potrà essere dimenticato.

È proprio in questa settimana che i mesi di lotta passati prendono un senso profondo di percorso, di strada collettiva. Vengono in mente gli appostamenti in luoghi ameni per monitorare l’arrivo della gru della Comina; le manganellate a gennaio e l’inizio del presidio; i blocchi con le mamme e i cortei partecipati; le difficoltà, la fatica nel comunicare e informare quanta più gente possibile; le tanti notti passate a tagliare quelle reti, a monitorare e studiare il territorio. Tutto questo ha portato a questa settimana, in cui persone provenienti da tutta Italia ed Europa si sono ritrovate al centro della Sicilia, alle porte di una base militare, a condividere fatiche, quotidianità e progetti.

Come dicevamo, certe storie è meglio iniziare a raccontarle dalla fine, proprio perché spesso la fine di una storia coincide con un inizio. Per noi, la fine di questo campeggio coincide proprio con un nuovo inizio per la lotta nomuos. Con le immagini ancora vive di quelle reti abbattute e calpestate da grandi e piccini, siamo consapevoli che da ora la lotta nomuos sarà ancora più impegnativa e dura ma ha anche la capacità di essere portata avanti forte di nuove pratiche e nuove forze. Dopo questa settimana ma, soprattutto, dopo il 9 agosto il movimento ha davvero realizzato la portata del suo potenziale e compreso, dopo la revoca della revoca di Crocetta, che nessun attore fuori dal movimento stesso può essere un alleato fidato.

Questa pagina di storia che migliaia di mani hanno scritto ci ha insegnato che la lucidità di un movimento che si muove come un corpo unico verso un obbiettivo può far succedere l’imprevedibile.

Fermarlo è possibile. Fermarlo tocca a noi.

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NoMuos, fino alla vittoria!

(foto di: in alto a sinistra Fabio D'Alessandro; in basso al centro Maddalena Migliore)

La lotta al MUOS supera i confini pt2

Ci abbiamo provato tra Aprile e Maggio, quando dicemmo che, in questo mondo globalizzato, le lotte andavano estese oltre ogni confine, perchè NoMUOS si può esserlo anche non vivendo in Sicilia o in Italia.
Così prese forma un tour NoMUOS in Portogallo con incontri e banchetti nelle principali città.
Non avevamo, inizialmente grosse aspettative, ma, sin da subito, questa lotta si è rivelata, a causa dell’ ampiezza e diversità delle sue istanze, possibile elemento aggregante tra compagni e non, di diversi paesi.
Insomma, l’ entusiasmo e la voglia di partecipare, di portare solidarietà che si è creata in quegli incontri e nei giorni a venire, ci ha dato la spinta per immaginare un proseguo.
Così, dopo due mesi, eccoci di nuovo a superare barriere fisiche e mentali per approdare in Spagna con un nuovo NoMUOS tour.
A causa della vastità del paese abbiamo voluto concentrarci su una specifica aerea, nella quale verrano fatti incontri “ufficiali” e numerosi banchetti.

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Daltronde si sa, le reti si tagliano, i confini si oltrepassano.

NoMUOS – fermo violento, ancora repressione.

Dal Presidio Permanente arriva la notizia di un fermo ai danni di uno dei militanti NoMUOS.

Ma non finisce qui, perché, uscito dal Commissariato di Niscemi, il compagno é dovuto ricorrere a cure mediche al pronto soccorso, riportando un’ ecchimosi alla fronte.

E’ ancora una volta una repressione infima e piena di abusi di potere, ma che non scalfisce il Movimento, anzi lo unisce.

Solidarietà al compagno fermato e sdegno per quegli uomini(?)  in divisa.