Abbiamo scritto la storia… ma è solo l’inizio

 

Nel raccontare una storia è sempre opportuno cominciare dall’inizio. Ci sono casi in cui, però, certe storie è bene iniziare a raccontarle dalla fine.

1148882_10152153583179569_35074868_n  Torniamo dalla settimana di campeggio di lotta nomuos pieni di tante cose.     Della nostra soddisfazione, della nostra sorpresa, della fatica e della vita in comune di un campeggio di lotta. Siamo arrivati a invadere la base. Prima solo in dieci hanno scavalcato le recinzioni e scalato le antenne, con tutte e tutti noi a supportarli dall’altra parte delle reti. Poi in più di mille, a volto scoperto e a mani nude, il giorno successivo in corteo. Determinati ad arrivare dentro, ce l’abbiamo fatta. Abbiamo calpestato quel suolo strappatoci sotto i piedi tanto tempo fa, abbiamo corso verso le nostre compagne e i nostri compagni sulle antenne, abbiamo cantato questa piccola vittoria, felici di avercela fatta, tra un abbraccio e un altro, consapevoli di aver scritto un capitolo della storia che difficilmente potrà essere dimenticato.

È proprio in questa settimana che i mesi di lotta passati prendono un senso profondo di percorso, di strada collettiva. Vengono in mente gli appostamenti in luoghi ameni per monitorare l’arrivo della gru della Comina; le manganellate a gennaio e l’inizio del presidio; i blocchi con le mamme e i cortei partecipati; le difficoltà, la fatica nel comunicare e informare quanta più gente possibile; le tanti notti passate a tagliare quelle reti, a monitorare e studiare il territorio. Tutto questo ha portato a questa settimana, in cui persone provenienti da tutta Italia ed Europa si sono ritrovate al centro della Sicilia, alle porte di una base militare, a condividere fatiche, quotidianità e progetti.

Come dicevamo, certe storie è meglio iniziare a raccontarle dalla fine, proprio perché spesso la fine di una storia coincide con un inizio. Per noi, la fine di questo campeggio coincide proprio con un nuovo inizio per la lotta nomuos. Con le immagini ancora vive di quelle reti abbattute e calpestate da grandi e piccini, siamo consapevoli che da ora la lotta nomuos sarà ancora più impegnativa e dura ma ha anche la capacità di essere portata avanti forte di nuove pratiche e nuove forze. Dopo questa settimana ma, soprattutto, dopo il 9 agosto il movimento ha davvero realizzato la portata del suo potenziale e compreso, dopo la revoca della revoca di Crocetta, che nessun attore fuori dal movimento stesso può essere un alleato fidato.

Questa pagina di storia che migliaia di mani hanno scritto ci ha insegnato che la lucidità di un movimento che si muove come un corpo unico verso un obbiettivo può far succedere l’imprevedibile.

Fermarlo è possibile. Fermarlo tocca a noi.

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NoMuos, fino alla vittoria!

(foto di: in alto a sinistra Fabio D'Alessandro; in basso al centro Maddalena Migliore)