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Lotta per la casa: creare sinergia

12196049_1622556484660634_3083510854354141549_nNella giornata di ieri, giovedì 4 novembre, si è tenuta un’ assemblea cittadina sul diritto all’ abitare, al Centro Sociale Liotru.
Comitati, sigle sindacali, associazioni, centri sociali e collettivi studenteschi per un’ assemblea sul tema “casa”.
E’ emersa nel tempo, l’ esigenza di un’ assemblea cittadina, tra tutti coloro i quali in diversi modi si occupano di “casa”, in quanto il problema è più che mai vivo ed è necessario riuscire a creare sinergia per ottenere dei risultati.
Oltre a comitati, sindacati e piccoli sportelli che si occupano specificamente di casa, numerose le sigle che hanno aderito e che sono intervenute.
Diverse sono state le sfumature analizzate: assenze e carenze dell’amministrazione, connubio enti-criminalità organizzata, crescente numero di sfratti, esistenza di un enorme patrimonio immobiliare dedito esclusivamente alla speculazione edilizia.
Partendo dalla consapevolezza delle differenze tra i presenti, si è cercato di trovare delle possibili azioni da portare avanti congiuntamente.
Qualche obiettivo è quindi stato raggiunto.
Tutte le sigle si sono impegnate nel sottoscrivere una una richiesta comune, da presentare alla Prefettura, di blocco e moratoria degli sfratti, che a Catania sono circa mille l’anno, di cui il 95% per morosità incolpevole.
Inoltre, si creerà a breve, la possibilità di realizzare un tavolo tecnico in cui si possano mettere insieme tutti i dati raccolti dai presenti, al fine di fare un censimento dei beni disponibili nel territorio catanese.
Non si può quindi non essere contenti dei primi risultati raggiunti da questo primo incontro che ha visto convergere gran parte della catania attiva su in tema di così vitale importanza.
Obiettivo ultimo è certamente quello di portare il tema “casa” tra le priorità dell’amministrazione Bianco e sfondare il muro di silenzio che sino ad ora ha contraddistinto quest’amministrazione.

Comitato di lotta per la casa Casa X Tutti

Blitz all’Ufficio Casa del Comune! Non ci fermeremo.

12105822_1619462621636687_6688793569966178183_nOggi, giovedì 22 ottobre 2015, dalle ore 9:30, alcuni rappresentanti dei nuclei familiari del Comitato di lotta per la casa “CASAxTUTTI” hanno bloccato gli uffici dell’ Ufficio Casa del Comune, in via Domenico Tempio 64, per denunciare la drammatica situazione dell’ emergenza abitativa e chiedere udienza e risposte sulle mancate assegnazioni degli alloggi popolari.

Oggi, il Comitato di lotta per la casa “CASAxTUTTI” ha scelto di bloccare l’Ufficio Casa del Comune per denunciare l’attuale “inutilità” di tale ufficio.

12107079_1619465884969694_1770361147171322767_nLe famiglie, con richieste d’alloggio decennali, non riescono più ad avere fiducia in possibili assegnazioni e pretendono risposte.
Non si possono più aspettare i tempi infiniti della burocrazia e della cattiva gestione degli enti.
Le poche centinaia di assegnazioni non rispondono alle migliaia di richieste, di cui 13000 solo gli aventi diritto.
Nel frattempo in molti non riescono più a pagare l’affitto ed il bisogno urgente di un alloggio diventa reale.
Con l’inverno alle porte davvero si è indifferenti a chi non ha più un tetto sopra la testa?

Il Comitato CASAxTUTTI, ormai da anni, affronta decine e decine di sfratti per morosità incolpevole e situazioni abitative critiche, pretende che si faccia trasparenza sui bilanci e i progetti dell’ ufficio casa, così come dello stato degli immobili adibiti ad alloggi popolari; e chiede si apra un tavolo di discussione con il direttore dell’ Ufficio casa, l’assessore al Welfare, l’assessore al Patrimonio affinché si possano trovare delle soluzioni immediate per rispondere all’emergenza abitativa.

Comitato di lotta per la casa CasaxTutti

Edilizia popolare? Nemmeno l’ombra.

Il Comitato di lotta per la casa CASAxTUTTI ha incontrato il Direttore Generale dello IACP.

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L’incontro era stato ottenuto grazie ad un blitz del suddetto comitato nella scorsa settimana proprio in via Dottor Consoli, per denunciare lo stato di emergenza abitativa.

Sconfortante, potremmo definire, la risposta del direttore Calogero Punturo, che non vede prospettive per i prossimi anni in merito alla costruzione di nuovi alloggi e, riporta di un possibile accordo col Comune di Catania per la ristrutturazione delle due torri di Librino, contenenti 144 alloggi, tramite i PON metro europei.
Ricordiamo che si parla degli stessi immobili finiti nel caso giudiziario “parentopoli” che ha coinvolto l’ente IACP, i cui dipendenti sono stati accusati di truffa, abuso d’ufficio e falso ideologico.
“Lo IACP non può fare nulla per rispondere all’emergenza” afferma, “rivolgetevi all’ Ufficio casa del Comune”.

A fronte di circa 13000 nuclei familiari in emergenza abitativa, non è possibile che la risposta siano, forse tra qualche anno, 144 alloggi.
Se l’emergenza è adesso, come si può chiedere ad un così alto numero di persone di restare in attesa? Ed in attesa per quanto?
E le quattro palazzine del Palazzo Bernini, che fine fanno? Pare che il Comune abbia negato allo IACP di trasformarle in alloggi.
Lo IACP alza le mani, in segno di impossibilità, passando la palla all’Ufficio casa del Comune.
L’amministrazione deve dare delle risposte concrete ed immediate.

Per questo sabato 10 ottobre, alle ore 17:30, sotto la Prefettura, in via Etnea, si svolgerà una manifestazione per il diritto alla casa.
CI VEDIAMO IL #10OTTOBRE!
LE CASE SERVONO SUBITO!

Irene e Sergio ai domiciliari – solidarietà!

In questi ultimi giorni d’agosto le misure repressive contro la lotta per il diritto all’abitare sono riprese, indiscriminate e violente, come sempre. Dallo sgombero dello studentato occupato a Roma, Degage, al divieto di dimora a Bologna per un attivista che si era opposto allo sgombero di un’altra casa occupata, Labas. In questo contesto, di pochissime ore la notizia dell’ennesimo abuso subito da una compagna e un compagno di Messina, attivisti alla Ugo Foscolo Occupata, attualmente entrambi agli arresti domiciliari.

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Stamane a Messina si è svolto un presidio in solidarietà a dei senzatetto, in cerca di alloggio, accampati vicino all’università in segno di protesta. Vigili, carabinieri e digos, accorsi a smontare l’accampata e rispedire tutti a casa, hanno incontrato la resistenza passiva di compagni e solidali, decisi nell’impedire lo smantellamento del presidio. Dopo un breve consulto tra le forze dell’ordine presenti, digos compresa, Irene e Sergio sono stati portati in questura per “essere identificati” (come se non fosse sufficiente, in questo caso, la consueta identificazione sul posto tramite la consegna del documento d’identità). Dopo svariate ore passate in questura (da mezzogiorno a quasi le sei del pomeriggio), a Irene e Sergio è stato comunicato di essere agli arresti domiciliari, in attesa del processo per direttissima che si svolgerà mercoledì mattina. I reati contestati ai due sono resistenza a pubblico ufficiale e lesione, nello specifico ai danni di un vigile urbano che si è fatto male mentre provava a smontare una tenda, in un momento in cui i due accusati erano decisamente lontani dal suddetto vigile.

Da nord a sud si riconosce come il clima, circa la questione abitativa, si riscaldi sempre più ad estate nemmeno finita, e come ogni pretesto sia buono per colpire, in un modo o in un altro, compagne e compagni in maniera quasi “scientifica”. Persino resistere in maniera passiva diventa un reato, talmente grave a quanto pare da meritare misure come gli arresti domiciliari. In questo caso poi, digos e carabinieri hanno dovuto prima discutere da parte chi prendere dal mucchio del presidio mattutino. La scelta è ricaduta “a caso” su due compagni attivi alla Ugo Foscolo Occupata, ex scuola occupata da diversi mesi a Messina e fonte di grande dibattito cittadino, teatro anche di tentativi “a basso tono” di sgombero. Insomma, una situazione paradossale e di grave abuso che, appunto, si accosta con troppa facilità ai contesti di gravi abusi che in questi giorni si sono vissuti a Roma e Bologna.

Oltre allo sgomento per l’assurda situazione verificatasi stamattina a Messina, esprimiamo la nostra solidarietà ad Irene e Sergio, certi che da mercoledì saranno liberi di uscire di casa e continuare i loro percorsi di lotta.