Stamane forzato il blocco NoMuos: non un passo indietro!

Questa mattina, intorno alle 8:30 viene avvistato un camion scortato dalle volanti della polizia, diretto alla base di Niscemi. Arrivato davanti al cancello 1, presidiato come ogni mattina dal Comitato Mamme NoMuos, pretende di superare il blocco e accedere alla base. Avvisato il resto del presidio, intanto, arrivano altre attiviste e attivisti del movimento a supportare il blocco. Come sempre a volto scoperto e mani nude, il blocco continua fino a quando un nutrito gruppo di poliziotti e digossini inizia a spintonare le mamme e gli attivisti giunti al blocco, facendoli anche cadere. Aperto un varco, il camion entra alla base. Fortunatamente non risultano ad ora feriti o ricoveri. Numerose le identificazioni, aggressivo l’atteggiamento della polizia e dei digossini che hanno anche tentato di portare diverse persone in questura, senza permettere loro di avvisare i propri avvocati. Non riuscendoci, allora, hanno preferito isolare alcune delle persone identificate, sempre con quel loro atteggiamento aggressivo che tanto gli appartiene. Le accuse rivolte ad alcuni attivisti sono di resistenza a pubblico ufficiale e istigazione alla violenza. Fra l’altro, alcuni di loro sono stati appellati come “insurrezionalisti” e “violenti”, pur essendo a mani nude e volto scoperto, utilizzando semplicemente il loro corpo come arma per fronteggiare l’ennesima azione di forzatura e violenza.

Questi sono fatti che bruciano più degli altri, dopo le notizie che giungono dalla riunione avvenuta ieri tra governo e regione Sicilia: l’ennesima promessa di blocco dei lavori, da considerarsi sospesi fino a quando non saranno effettuati dei controlli decenti e affidabili, è stata nuovamente, nel giro di pochi giorni, infranta.

Per noi questa è l’ennesima dimostrazione di come il governo e altri organi stiano affrontando questa situazione: da un lato, seduto davanti alle telecamere, supporta la causa di un popolo intero che si ribella; dall’altra mette in campo il suo braccio armato, la polizia, e infrange promesse, forzando la mano senza guardare in faccia nessuno. A Crocetta, inoltre, che si dimostra soddisfatto dell’esito dell’incontro col governo e dichiara che il presidio a questo punto “può fare quello che vuole” diciamo che si, il presidio continuerà a fare quello che vuole, cioè a non fidarsi di parole vane, a mantenere i blocchi davanti la base e ad essere costantemente presenti nella sughereta fino a quando la presenza americana in Contrada Ulmo non scomparirà del tutto.

Infine, la nostra solidarietà va tutta al presidio, alle persone presenti al blocco stamattina e al movimento tutto: le forzature subite in questi giorni pesano come macigni ma non devono fermare la determinazione con cui, in questi mesi, si è andati avanti.

Il nostro invito è di non fare nemmeno un passo indietro e di partecipare, sempre più consapevoli e sempre più numerosi a questa grande lotta.

ORA E SEMPRE NOMUOS!

Collettivo Aleph