Già da tempo si è aperta una stagione repressiva intensa per alcuni compagni e compagne catanesi. A partire dalle manganellate di quattro anni fa davanti al portone del CPO Experia da parte di polizia & co ad oggi. Denunce, segnalazioni, identificazioni, fogli e foglietti per occupazioni, presidi, blocchi stradali e “invasioni” di basi militari, finanche per cortei o presidi “non comunicati” in questura.
Dall’intimidazione pura e semplice di fogli e fogliettini, per la macchina repressiva il passo spesso è breve per arrivare a rinviare a giudizio i militanti che combattono e non intendono piegarsi ad essa. Questo è il caso di otto di noi, che a giorni entreranno in un aula di tribunale a quattro anni esatti dello sgombero del CPO Experia per inesistenti reati commessi durante quella notte.
Ricordiamo bene la notte e l’alba di quattro di anni fa, così come ricordiamo bene ogni volta che abbiamo deciso di scendere in piazza, fare un corteo e deviarne il percorso, occupare uno spazio abbandonato o contrastare fisicamente un’opera inutile e devastante.
Ricordiamo bene i motivi per cui spesso abbiamo usato pratiche tante volte considerate illegali da un codice di origine fascista e applicate da zelanti funzionari dello Stato, per altre volte e per altre cose troppo spesso completamente e colpevolmente assente.
, portate avanti vivendo strade e quartieri, attraversando vite e riempiendo l’aria con i nostri slogan. Ricordiamo tutto questo e lo rivendichiamo come atto politico.
, portate avanti vivendo strade e quartieri, attraversando vite e riempiendo l’aria con i nostri slogan. Ricordiamo tutto questo e lo rivendichiamo come atto politico.
Mercoledì 30 ottobre si apre la stagione dei tribunali per alcuni di noi. Che si tratti di un centro popolare, che si tratti di famiglie senza casa, che si tratti di contrastare la militarizzazione della Sicilia, per noi nessuna lotta va processata, in nessun tribunale da nessun giudice.
Allo stesso tempo però, più verremo perseguitati e più avremo conferma di essere sulla strada giusta: la strada che dà fastidio al Sistema.
A ogni denuncia recapitata ci stringeremo attorno alle nostre compagne e ai nostri compagni. A ogni processo saremo presenti fuori dai tribunali a portare il nostro sostegno. Mai finiremo di scendere per strada, presidiare, occupare e contrastare.
LE LOTTE DELLE COMPAGNE E DEI COMPAGNI NON SI PROCESSANO!
Solidali e complici, sempre e per sempre!