CSO EX COLLEGIO: prime valutazioni

 

A pochi giorni dall’occupazione sentiamo l’esigenza di enfatizzare alcuni punti.

 

Siamo occupanti del CSO Ex Collegio da più di tre giorni ormai. Le nostre giornate si sviluppano tra i lavori di pulizia e l’organizzazione delle attività, tra le fatiche dei lavori di manutenzione e le risa dei momenti di aggregazione, tra assemblee e chiacchierate informali. In questi tre giorni abbiamo incontrato tante persone, vecchi amici e nuovi attratti da quest’avventura, pronti a rimboccarsi le maniche, a comprare e mangiare un panino per autofinanziare il CSO oppure semplicemente a portare la colazione o un caffè la mattina.

 

Abbiamo anche ricevuto la visita di chi pretende la nostra uscita dall’edificio perché inagibile o perché, a loro dire, interrompiamo un “servizio pubblico”. Ciò a cui si riferiscono è infatti un deposito della Biblioteca Regionale che, a causa della nostra presenza, dicono non possa essere utilizzato. La verità è che, qualora dovesse essere utilizzato, tale deposito sarebbe assolutamente accessibile dai funzionari, che di certo non troverebbero da parte nostra nessun impedimento.

 

DSCN8920La domanda che sorge spontanea, però, è un’altra. Questo edificio è inagibile PER CHI? Perché sembra che i criteri di agibilità cambino a seconda dei soggetti coinvolti. L’ex Collegio risulta inagibile per l’Istituto d’Arte, buttato fuori in un baleno nel 2009; è inagibile per noi, occupanti dell’edificio; non sembra esserlo per la Biblioteca Regionale che mantiene un suo deposito all’interno a cui hanno accesso i propri funzionari. Questa domanda vorremmo rivolgerla a chi sarebbe in grado di darci delle risposte. Nei palazzi istituzionali di Soprintendenza, Regione e compagnia bella tutto tace. Eppure ci piacerebbe sentire le loro giustificazioni davanti al fatto che, data l’inagibilità che ha svuotato una volta l’edificio nel 2009 e che dovrebbe giustificare una nostra uscita immediata, dei funzionari regionali sono obbligati ad entrare dentro lo stesso edificio dichiarato inagibile, senza nessun tipo di tutela o garanzia rispetto la loro incolumità.

 

Ma le contraddizioni che sentiamo aleggiare sull’Ex Collegio non sono finite.

 

Fin da subito abbiamo dichiarato che qualora i lavori di messa in sicurezza dovessero partire, per cui “usciamo noi per fare entrare subito dopo gli operai”, noi saremmo stati ben disposti ad andare via dall’edificio. Le notizie che circolano però circa le intenzioni, una volta rimesso in sicurezza, di dare una parte dell’Ex Collegio (la terza corte parrebbe) a delle  imprese private ci inquietano non poco. Infatti, perché tollerare che un edificio pubblico, messo in sicurezza con soldi pubblici, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, venga dato, seppure in parte, in mano a imprese private? Perché perpetrare quella che sembra ormai una prassi a Catania, ovvero la fruizione di spazi pubblici necessariamente filtrata dal privato (come Piazza Lincoln o Piazza Europa)? Anche in questo caso, vorremmo sentire la posizione di chi ha delle responsabilità in merito.

Nonostante l’assenza di tali dichiarazioni, nonostante i nostri dubbi irrisolti, nonostante il tentativo di portare il discorso su un piano diverso, noi continuiamo ad occupare l’Ex Collegio, a fare le nostre attività, a pensarne di altre.

 

Da mercoledì 26 novembre aula studio attiva dalle ore 18.00 alle ore 24.00

Ogni mercoledì assemblea di gestione e politica del Collettivo Aleph alle ore 20.00

Giovedì 27 novembre assemblea generale di presentazione alle ore 19.00; a seguire djset.

 

Vi aspettiamo al CSO EX COLLEGIO

via Gesuiti, 1 (traversa di via Crociferi)