Meridione: tra test d’ingresso e forze armate

 

Come ogni anno in tantissimi ci si ritrova a studiare e sperare, vedendo in quelle “risposte a crocette” il proprio futuro. Peccato però che quel futuro poi non solo non si realizzi ma addirittura nemmeno cominci, facendo svanire sogni ed attitudini di chi poi si ritrova con un pugno di mosche in mano: checchè se ne dica, per quanto si possa faticare e studiare, sappiamo tutti che fortuna e raccomandazioni giocano un ruolo principale nei test d’ingresso all’ università.Così, dopo i soldi spesi e gli sforzi fatti succede, per la maggior parte di noi, di non riuscire ad entrare nell’ università che vorremmo fare.

E’ chiaro che è impossibile tollerare un sistema generale a forma di imbuto, che preclude a molti l’accesso all’istruzione pubblica e alla maturazione di proprie attitudini. E’ altrettanto scontato che in un Sud già povero ed in cui ogni manovra dei governi passati non ha che peggiorato le cose, i test d’ ingresso sono solo l’ ultimo anello di una combinazione fatta ad hoc per creare sfruttamento e sottomissione.
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L’alternativa valida agli studi universitari diventa dunque iniziare a lavorare, ma trovare un posto di lavoro, anche temporaneo, è ormai una cosa quasi impossibile. Altro che lavoro a tempo determinato! Oggi trovare un lavoretto sottopagato, senza contratto e che duri più di un mese è il sogno più grande a cui un giovane meridionale può aspirare.
Senza un soldo e senza la possibilità di accesso ai corsi di studi per cui si è portati, lo sconforto ed il sentirsi mani e piedi legati diventano i compagni di vita di un giovane che non vede futuro.
È proprio in questo contesto di crisi sociale ed economica che entrano in gioco le nostre care forze armate: ebbene sì, lo stipendio garantito e la possibilità di fare carriera dentro l’esercito o carabinieri e polizia sono la scelta più ovvia per molti.
Non è un caso che la grandissima parte dei “volontari” siano meridionali.
Eccolo il nostro orgoglio nazionale, i nostri fieri militari che vanno ad esportare democrazia a suon di morti e le nostre bellissime forze dell’ ordine che difendono politicanti ed imprenditori senza scrupoli, forti coi deboli e deboli coi forti: ragazzi senza futuro a 20 anni rassegnati ad una vita di cieca obbedienza e sfruttamento.
 

militare

Noi non ci stiamo!
Crediamo che l’alternativa stia
nell’ autorganizzazione e nella lotta.
 
Non chiediamo, ma prendiamo.
Non aspetteremo tempi migliori,
lotteremo ADESSO.
Contro test d’ingresso ed università-azienda.
Per un’ università libera, gratuita e di qualità.
Per la pace e contro ogni esercito.
Contro forze del (dis)ordine ed a fianco di chiunque lotti.
Contro lo sfruttamento del capitale, per casa e reddito garantiti.
Per la possibilità di sognare… ancora.