Turi e Nico liberi SUBITO!

 

…abbiamo deciso di entrare in base, perché era ora di fare il passo successivo, perché comunque hanno sfondato il blocco, perché comunque ci siamo resi conto che dovevamo lanciare un messaggio forte. Quindi quello che abbiamo fatto è entrare in base. Ci siamo arrampicati inizialmente tutti insieme sull’antenna più potente

 

Noi le conosciamo bene le persone che ieri erano su quelle antenne: conosciamo i sorrisi di Simona e la sua estrosità, la disponibilità e la gentilezza di Desi; conosciamo Nico che da mesi si è stabilito al presidio e che ne è diventato una parte fondamentale e anche Turi, incontrato in Val Susa qualche tempo fa e accolto a braccia aperte al presidio. Da mesi percorriamo lo stesso cammino di resistenza e lotta, condivisione e sogni. Su quelle antenne c’eravamo tutte e tutti, a dimostrazione del fatto che questa base, in un modo o in un altro, verrà smantellata. Adesso le accuse sono di occupazione di zona militare, danneggiamento, resistenza e lesione a pubblico ufficiale e Nico e Turi sono in carcere, in attesa dell’udienza di domattina che confermerà o meno il loro stato di fermo.

I livelli di repressione sono sempre più alti e possono apparire anche insostenibili. Questo però è un movimento forte e lo ha dimostrato meno di un mese fa, arrivando in 10.000 alle porte della base. Abbiamo iniziato ieri a riprenderci, fisicamente, quel pezzo di sughereta che ci hanno strappato. Piano piano, arriveremo a riprendercela tutta.

Il nostro saluto va a questi quattro meravigliosi compagni che hanno portato le bandiere del movimento così in alto. La nostra massima solidarietà a Nico e Turi ingiustamente in cella: non eravate soli su quelle antenne e non vi lasceremo da soli ora.

 

Cospirare vuol dire respirare insieme! Liberi tutti subito!

 

Ora e sempre NO MUOS!

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