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18G: mobilitazione nazionale contro gli sfratti

Locandina_RAgli inizi di giugno a Roma una folta assemblea fatta di tutte le realtà italiane di lotta per la casa hanno indetto una giornata di mobilitazione locale a livello nazionale contro gli sfratti e gli sgomberi per il 18 giugno.

Negli ultimi anni, infatti, gli sfratti (principalmente per morosità, ovvero mancato pagamento dell’affitto mensile) sono aumentati esponenzialmente: è chiaro come all’aumentare degli affitti sono aumentate anche le difficoltà nel pagarli per famiglie, studenti e migranti colpiti sempre e sempre di più da crisi e disoccupazione. Solo nel 2012 gli fratti emessi sono stati 70 mila a fronte di un aumento del 130% del prezzo dell’affitto: insomma, un vero salasso. Mentre le liste dei richiedenti per un alloggio popolare aumentano (solo nel 2012, 650 mila le famiglie in attesa di una casa) più di 88 mila case private sono sfitte, non usate, abitabili.

La situazione, nel complesso, è certamente di emergenza.

La risposta a questo stato di cose è stato un aumento delle occupazioni a scopo abitativo, così come le reti anti-sfratto attive sul territorio. I tanti sportelli per la casa, molti dei quali nati proprio dei centri sociali occupati, danno da molto tempo supporto legale e militante durante gli sfratti, tentando di contrastare le irregolarità e, quando necessario, impedendo fisicamente gli sfratti. Molti i casi di proroga ottenuti. Ormai non ha più importanza la natura della proprietà, se pubblica o privata: davanti ad un’esigenza così importante, l’organizzazione e la mutua solidarietà riescono a scavalcare persino i vecchi convenevoli.

Se la situazione italiana è così grave, altrettanto è quella cittadina. Il Comune di Catania infatti non emette bandi per assegnazioni di case popolari dal 2006. Però le liste delle richieste vedono incolonnati centinaia e centinaia di nomi. Catania è anche la città dove gli affitti, quasi sempre in nero, non possono essere pagati da studenti, costretti a non frequentare l’università per vivere con i genitori in provincia, a chilometri di distanza; non possono essere pagati nemmeno da chi un lavoro non ce l’ha; per non parlare di chi si ritrova ai margini della società perché malato o, peggio ancora, perché non ha un pezzo di carta con scritto “permesso di soggiorno”.

Ecco quindi che ci ritroviamo in una città che sgombera il palazzo delle poste, il palazzo di cemento, il palazzo Bernini e Corso dei Martiri senza prevedere delle soluzioni efficaci e tempestive, costringendo intere famiglie a dormire per strada o dentro carcasse di auto abbandonate.

Per questo oggi abbiamo deciso di lanciare un segnale, seppure simbolico, da un luogo che recentemente è stato sgomberato dal Comune, ovvero le cosiddette “fosse” di viale dei Martiri, dove il modus operandi è stato lo stesso, ovvero “lontano dagli occhi, lontano dal cuore”. Le persone che abitano questi luoghi vengono semplicemente allontanate e lasciate al loro destino, troppo spesso senza offrire una soluzione alternativa. Quindi la storia si ripete, il problema si ripresenta in altri luoghi e in altri quartieri.

Le “fosse” di viale dei Martiri, considerate una “ferita” al centro della città, sono probabilmente destinate al solito progetto di speculazione edilizia. Il palazzo Bernini, le “fosse” e ogni altro edificio pubblico abbandonato sono per noi oggi un simbolo della tremenda amministrazione che non guarda in faccia i bisogni, che preferisce giocare sulla pelle degli altri per salvaguardare le apparenze, che non riesce a sfruttare le sue risorse e preferisce il degrado. Questi luoghi però ci hanno insegnato tanto e significano per noi non solo quello che riteniamo sbagliato e vorremmo cambiare, ma anche e soprattutto quello da cui vorremmo ripartire. Abbiamo imparato che – seppure provenienti da diverse culture – le persone, socializzati i bisogni, possono fare della diversità una risorsa e delle similitudini un punto su cui fondare una piccola comunità. Da quell’esperienza abbiamo ideato il “Piano Abitazioni Bianche” che tenta di mettere in relazione chi una casa non ce l’ha con degli spazi vuoti, inutilizzati eppure abitabili.

Se una soluzione esiste sta nell’auto-organizzazione. 

BLOCCA GLI SFRATTI – OCCUPA GLI SFITTI

Piazza Asmundo… pronta all’uso!

 

Nel cuore di quella parte di Catania che tanti ci invidiano, tra la bella via Crociferi e l’ex Collegio dei Gesuiti, Piazza Asmundo era diventata una piccola discarica a cielo aperto: bottiglie di vetro e plastica, lattine, sacchi di plastica, siringhe e pezzi di ferro la dominavano in un mare di erbacce secche. In due domeniche di faticoso lavoro siamo riusciti a rendere la piazza diversa, visivamente migliore e praticabile. Le erbacce sono state estirpate, l’immondizia gettata e nuove piante sono state piantate. Seppur faticoso, siamo soddisfatti del lavoro fatto.

 

I motivi che ci hanno spinto a prendere in mano zappe e rastrelli sono molto semplici. In un periodo in cui le piazze vengono cementificate, regalate a imprese private per farne il proprio cartellone pubblicitario perenne o vengono chiuse al pubblico, gli spazi comuni sono diminuiti drasticamente e quelli ancora esistenti sono lasciati al totale abbandono. Come noi, tanti sentono la mancanza di luoghi dove ritrovarsi e passare il proprio tempo libero, senza essere costretti dentro le pareti di un centro commerciale o un centro scommesse. Luoghi in cui passare delle ore in compagnia o da soli, in cui ritrovarsi e condividere passioni, esperienze, punti di vista e, perché no, anche bisogni, desideri e difficoltà. Per noi, che crediamo in quella socialità senza filtri e interessi, base di comunità solide, solidali e attive, spazi liberi e aperti sono necessari, fondamentali. Ecco perché abbiamo deciso di trovare un angolo di questa città in cui mettere le nostre forze, fatiche, passioni e prospettive.

 

Dopo non poca fatica ma tanto divertimento, Piazza Asmundo è pronta per essere vissuta e riempita di chi ha voglia di condividere spazi, percorsi e momenti con tante persone. Le piante che abbiamo piantato rappresentano per noi l’ inizio di un nuovo percorso che ha bisogno dell’impegno di tutte e tutti e sono il simbolo di quanto lo sforzo collettivo può portare lontani. 975999_10201389029431806_2012646043_o

 

Ringraziamo chi durante queste ore di lavoro è venuto ad aiutarci, grandi e piccini, impugnando una zappa, portandoci viveri, acqua o caffè… o semplicemente regalandoci un sorriso di stupore e approvazione.

 

Adesso che Piazza Asmundo è ritornata ad essere abitabile vorremmo vederla sempre più viva e colorata: per noi, infatti, i vuoti di una città vanno colmati di voci, idee, risate e progetti comuni.

 

Invitiamo tutte e tutti a venirci a trovare e a proporre attività comuni da fare.

 

Ci rivediamo… in piazza!P1040371

 

 

Piazza Asmundo ripulita!

 

Da tempo ormai assistiamo allo smantellamento della città: tra piazze regalate a imprese private e polmoni verdi cancellati dal cemento, i luoghi di svago liberi, aperti e gratuiti sono diventati una rarità, a fronte di tanti luoghi della città lasciati al degrado. In questo quadro, l’esigenza di spazi sociali, fulcro di aggregazione e partecipazione, è sempre più forte.

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Per quanto siano importanti l’analisi e la comprensione, pensiamo pure che agire per trovare in prima persona le risposte ai nostri bisogni e desideri sia fondamentale. Per questo oggi, domenica 19 maggio, abbiamo lanciato un appuntamento per riqualificare Piazza Asmundo, adiacente al meraviglioso Collegio dei Gesuiti chiuso e abbandonato da quattro anni. Come il Collegio, infatti, la Piazza era da diversi anni in stato di totale abbandono. Erbacce, spazzatura, bottiglie, pezzi di ferro arrugginiti erano le “attrazioni” del posto. Armati di rastrelli, guanti, cesoie, pale e zappe, abbiamo iniziato a pulire la piazza e le sue aiuole, togliendone l’immondizia e piantando nuove piante, come simbolo di un nuovo inizio.

Dopo tante ore di lavoro la piazza aveva già un aspetto diverso, certamente migliore. Seppure tanta è stata la fatica, altrettanto gratificante è stato vedere il risultato finale, lo stupore e la gratitudine degli abitanti della zona.

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Ciò che adesso ci auguriamo per quella piazza è che diventi un punto di incontro per persone di ogni età, che si prendano cura di un luogo comune, vivendolo e animandolo insieme.

Il nostro lavoro lì non è terminato ovviamente. Ci rivedremo domenica prossima, 26 maggio, per ultimare i lavori.

Vi aspettiamo numerosi, armati di guanti, zappette e sacchi!

La tua vita puoi cambiare solo se sei disposto a partecipare!

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[Foto di Mariachiara Aruta]

Questo Maggio riprendiamoci gli spazi sociali!

Mai come oggi la necessità di spazi sociali a Catania è così forte.

Le piazze vengono smantellate per essere cementificate e regalate a imprese private, per diventare cartelloni pubblicitari. Oppure sono totalmente abbandonate al degrado.

Nel centro storico della città non ci sono più luoghi “liberi” e “gratuiti” nei quali ascoltare musica, assistere ad eventi culturali, scambiare idee e progetti o più semplicemente passare del tempo in modo qualitativamente accettabile.

Noi crediamo in quella socialità vera, senza filtri, senza interessi, che porta alla costruzione di comunità solide, solidali e attive. Noi crediamo che i vuoti di una città debbano essere riempiti di esperienze di condivisione di spazi, bisogni e ideali. Pensiamo che contro il degrado in continuo aumento di una città come Catania, la risposta non può arrivare dalle amministrazioni, bensì da uno sforzo collettivo, che parta dal coraggio dei singoli di mettersi in gioco.

La tua vita puoi cambiare solo se sei disposto a partecipare!

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DOMENICA 19 MAGGIO

 

 

 

ORE 10:30 – PULIZIA E RIQUALIFICAZIONE DI PIAZZA ASMUNDO (ci trasformeremo in giardinieri per pulire e sistemare lo spazio verde con nuove piante e fiori. Porta con te forbici, guanti e sacchi!)

ORE 16:30 – ANIMAZIONE E GIOCHI PER BAMBINI (tanti giochi tradizionali da fare in piazza per passare un pomeriggio in allegria e compagnia)