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Rispondere colpo su colpo, senza timore

Dare vita allo Spazio Recuperato Uzeta è una scelta di campo, non solo un esigenza.

Come nella leggenda catanese, immortalata in uno dei lampioni di piazza Università, in cui un ragazzo del popolo, Uzeta per l’appunto, si schiera a difesa della città contro i giganti Ursini, così crediamo si debba oggi aver coraggio nella lotta ed affrontare le controparti nonostante la disparità ed il disequilibrio.

Gli incessanti sgomberi e sfratti, lo scardinamento di ogni tipo di welfare e tutele sociali, l’arretramento nei diritti sul lavoro, i tagli alla cultura, ci danno la misura dell’attacco che stiamo subendo. Il capitale, i sistemi di potere sono oggi in dichiarato e serrato attacco(offensiva), ma la nostra resistenza non può essere passiva, non può essere pensata come barricamento ma come costante controffensiva.

Lo S12596273_1561306584160361_1517356547_npazio Recuperato Uzeta rappresenta una risorsa per la città di Catania non solo in termini di spazio fisico, ma soprattutto politico.

Nel momento in cui ogni sorta di conflittualità sociale è posta in discussione, è annullata, è ridotta a sporadici momenti di piazza, crediamo sia la costanza ed una serrata organizzazione antagonista a fare la differenza.

Sovvertire quella che sembra, anche se così non è, la naturale tendenza ad essere sudditi e soggetti passivi alla pressione economica, sociale e politica che viene da palazzi, borse e governance, è un passo che necessariamente ha a che fare con il concetto di autorganizzazione, intesa come partecipazione, comunità vissuta e condivisa, prima forza motrice del cambiamento, partendo dai propri territori quotidiani.

Tutto ciò passa certo da una difesa e da un attacco, ma soprattutto da una scelta, quella di “restare” che come dal suo significato etimologico rappresenta l’opposizione ad andarsene, la scelta di non abbandonare, come Uzeta, il campo di battaglia, il proprio territorio di lotta.

                                                     Spazio Recuperato Uzeta

Mattinata di lotta: successi e prospettive

“Quando avverranno le assegnazioni degli alloggi pronti previste per gennaio 2016? Quali sono le famiglie assegnatarie?”
Comincia così la nostra mattinata di lotta. Due semplici domande a cui i dipendenti del Comune di Catania non hanno saputo rispondere se non con “forse” e “probabilmente”, e così scatta la protesta. Si decide di bloccare gli uffici, nello specifico due: direzione ufficio casa e direzione lavori pubblici.
Ai suddetti uffici spetta rispettivamente la consegna degli alloggi e la relativa assegnazione agli assegnatari.
Il blocco crea da subito scompiglio all’interno dell’intera struttura di via Domenico Tempio e dopo alcune ore di trattativa serrata si riesce ad ottenere un incontro con l’ assessore ai Lavori pubblici Bosco, il responsabile dell’ Ufficio Casa Iannizzotto e il responsabile RUP dei lavori pubblici Marra che in poco tempo ci consegnano tutti i tempi di realizzazione per i prossimi anni:
Assegnazione di 16 alloggi a Settembre 2016;
Assegnazione di 24 alloggi in Aprile 2017;
Assegnazione 144 alloggi in Giugno 2017;
Inoltre proprio domani partirà il bando per i 96 alloggi del palazzo di Cemento la cui assegnazione è prevista per il 2018-19.

Evidente si palesa una vittoria a metà.
Da un lato la gioia dell’ennesima lotta vinta, dell’ennesima prova per questo comitato di riuscire a mettere una pressione sempre crescente ed ottenere ciò che viene richiesto.
Le informazioni che oggi stiamo potendo pubblicare saranno per noi e per tutte le famiglie in attesa di alloggio una risorsa per poter avanzare sin da domani pretese rispetto a quanto previsto.
D’altro canto, non possiamo non dire la verità sullo stato delle cose: quest’amministrazione è oggi incapace di intervenire con forza in merito alle problematiche abitative. La speranza di 200 alloggi scarsi nei prossimi 4 anni è una triste verità in proporzione agli oltre 6000 nuclei aventi diritto ed ai circa 1000 nuclei in più che ogni anno perdono la casa per morosità incolpevole. Proprio con la fine delle festività natalizie sono ripresi gli sfratti, e nei prossimi giorni centinaia di famiglie verranno intimate a lasciare le proprie abitazioni.

Se la giunta, gli enti, gli uffici non sapranno rispondere all’emergenza abitativa continueremo con l’occupazione e l’autorecupero, con le riqualificazioni dal basso oltre che con le proteste.
Siamo pronti ad essere la spina nel fianco per chi ci governa.
D’altronde senza un tetto non si può stare e l’anno è appena cominciato.

Comitato di lotta per la casa Casa X TuttiBloccoUffici3

Mattinata di lotta: successi e prospettive

“Quando avverranno le assegnazioni degli alloggi pronti previste per gennaio 2016? Quali sono le famiglie assegnatarie?”

Comincia così la nostra mattinata di lotta. Due semplici domande a cui i dipendenti del Comune di Catania non hanno saputo rispondere se non con “forse” e “probabilmente”, e così scatta la protesta.

Si decide di BloccoUffici3bloccare gli ufficinello specifico due: direzione ufficio casa e direzione lavori pubblici. Ai suddetti uffici spetta rispettivamente la consegna degli alloggi e la relativa assegnazione agli assegnatari. Il blocco crea da subito scompiglio all’interno dell’intera struttura di via Domenico Tempio e dopo alcune ore di trattativa serrata si riesce ad ottenere un incontro con l’assessore ai Lavori pubblici Boscoil responsabile dell’ Ufficio Casa Iannizzotto e il responsabile RUP dei lavori pubblici Marra che in poco tempo ci consegnano tutti i tempi di realizzazione per i prossimi anni: assegnazione di 16 alloggi a Settembre 2016; assegnazione di 24 alloggi in Aprile 2017; assegnazione 144 alloggi in Giugno 2017;

Inoltre proprio domani partirà il bando per i 96 alloggi del palazzo di Cemento la cui assegnazione è prevista per il 2018-19.

Evidente si palesa una vittoria a metà. Da un lato la gioia dell’ennesima lotta vinta, dell’ennesima prova per questo comitato di riuscire a mettere una pressione sempre crescente ed ottenere ciò che viene richiesto. Le informazioni che oggi stiamo potendo pubblicare saranno per noi e per tutte le famiglie in attesa di alloggio una risorsa per poter avanzare sin da domani pretese rispetto a quanto previsto.

D’altro canto, non possiamo non dire la verità sullo stato delle cose: quest’amministrazione è oggi incapace di intervenire con forza in merito alle pr
oblematiche abitative. La speranza di 200 alloggi scarsi nei prossimi 4 anni è una triste verità in proporzione agli oltre 6000 nuclei aventi diritto ed ai circa 1000 nuclei in più che ogni anno perdono la casa per morosità incolpevole
.

Proprio con la fine delle festività natalizie sono ripresi gli sfratti, e nei prossimi giorni centinaia di famiglie verranno intimate a lasciare le proprie abitazioni. Se la giunta, gli enti, gli uffici non sapranno rispondere all’emergenza abitativa continueremo con l’occupazione e l’autorecupero, con le riqualificazioni dal basso oltre che con le proteste. Siamo pronti ad essere la spina nel fianco per chi ci governa.

D’altronde senza un tetto non si può stare e l’anno è appena cominciato.

 

 

Comitato di lotta per la casa Casa X Tutti

 

 

Contro l’abbandono creiamo spazi sociali

Il 2 gennaio abbiamo simbolicamente occupato l’isola ecologica di via Torquato Tasso, abbandonata e mai resa funzionante, per trasformarla in un luogo di socialità.

Dopo più di un anno di occupazione del Centro Sociale Liotru, che è diventato a tutti gli effetti un laboratorio sociale, un luogo di incontro e autogestione, abbiamo ben compreso la necessità che questa città ha di spazi sociali: spazi in cui condividere bisogni e idee da cui sviluppare forme di lotta dal basso. Per questo giorno 5 gennaio12465581_1207376919290670_421548048_o quella che dal 2007 è solo un’isola ecologica abbandonata diventerà la “ZONA di libero BACCANO”, un luogo di nuovo fruibile alla città, uno spazio di socialità e di libera espressione artistica che nasce non solo per denunciare l’ennesimo progetto iniziato e mai portato a termine, ma anche per ricordare che Catania sente ancora la mancanza di spazi sociali che possano rispondere dal basso alle molteplici esigenze di questa città.

Ed è proprio così, con il recupero di uno spazio abbandonato e lasciato all’incuria, che vogliamo iniziare il nostro quinto anno di lotta.

Sono infatti passati quattro anni da quando abbiamo deciso di creare una comunità che resiste nel proprio territorio, quattro anni dalla nascita di un progetto e di una visione politica che potesse permetterci di trovare una chiave di lettura della realtà alternativa a quella che ci viene proposta e imposta.  

Quattro anno in cui abbiamo attraversato e risollevato le lotte studentesche, riportando gli studenti a riflettere su concetti come l’autoformazione, portando avanti forme di sapere slegate dalle logiche lavorative, permettendo così alla comunità studentesca di determinare la propria formazione senza sottostare a nessuna forma di profitto.

Abbiamo creato resistenze nei quartieri popolari e costruito nuovi spazi sociali, ripartendo dalle esigenze della città e cercando di creare degli spazi sociali dove grazie all’autorganizzazione, intesa come partecipazione, si possa portare avanti una lotta dal basso, che parta dai luoghi che quotidianamente viviamo.

Abbiamo dato espressione alla lotta per la casa, combattendo una battaglia tanto dura quanto reale, perché non avere un tetto sopra la testa equivale ad essere privati della propria dignità di individui, perché la casa, l’istruzione e la sanità sono dei Diritti, e i diritti negati si devono andare a riprendere.

Quattro anni di autonomia, antifascismo e autorganizzazione, quattro anni di lotta quotidiana.

Il 5 gennaio brinderemo insieme a mille di questi giorni e a mille di queste lotte

I compagni e le compagne del Centro Sociale Liotru