L’attuale crisi economica mondiale ha messo in luce, ancora una volta, il fallimento del sistema capitalista ed ha comportato spese enormi ai danni dei più deboli per salvare questo sistema, iniquo e insostenibile. Diciamo basta!
La soluzione a questo momento di difficoltà non può essere la mediazione sul numero e la generalizzazione di diritti, i quali continuerebbero a stare all’interno di un modello neoliberista tutto incentrato sull’ esaltazione del profitto privato, sfruttando indiscriminatamente le risorse (umane ed ambientali).
La corsa verso la crescita e all’incremento del PIL, guidati da un mercato deregolato, è inutile: i livelli di produzione non determinano benefici e ricchezze distribuite egualmente alla comunità, non significano rispetto e attenzione per l’ambiente e per gli individui. La crescita di cui tanto si sente parlare oggi significa risollevare e mantenere lo status quo: l’arricchimento dei già ricchi e l’impoverimento del resto, distruzione dei territori e del pianeta.
In un momento di crisi così nera e pesante, gli obbiettivi devono essere diversi. Riconosciuti i limiti e le debolezze di questo sistema attuale, bisogna avere il coraggio di pretendere: pretendere un nuovo tipo di produzione, sostenibile per l’ambiente e per gli esseri umani; pretendere una cultura, un modo di relazionarsi ed essere informati del tutto slegati dalla logica del profitto e basati sul concetto di “bene comune”; pretendere di appartenere tutti ad un mondo, senza divisioni e frontiere; pretendere di essere non solo destinatari ma anche produttori delle politiche a tutti i livelli, cessando di alimentare i sistemi di delega/rappresentanza, promuovendo una visione della politica come “cosa di tutti” e dunque partecipata da tutti.
Non è questo il momento di contare quanti diritti abbiamo sulla carta, ma di aumentare i nostri diritti e spazi reali. Se abbiamo dimenticato di avere una forza creatice, una capacità di immaginare e osare, è arrivato il momento di ritrovarla e riscoprirla, insieme.
Per questo scendiamo in piazza, in solidarietà alla Fiom ma non solo, venerdì 9 Marzo h17 Via Etnea (altezza Villa Bellini)