Questa mattina le attiviste e gli attivisti del movimento NoTav sono stati nuovamente al centro dell’ennesima operazione repressiva da parte della Procura di Torino che ha portato a 7 arresti, 4 divieti di dimora a Torino, 6 obblighi di firma (in riferimento, fra l’altro, alla pacifica irruzione alla Geovalsusa a fine agosto) e allo sgombero dei presidi di blocco del cantiere in baita. Operazione questa che segue la segnalazione dei minori attivisti del movimento ai servizi sociali e che precede la giornata di mobilitazione lanciata a Lione il 3 dicembre.
E’ chiaro come il clima che si sta creando ad arte attorno al movimento sia tutto volto a far crescere tensioni e reprimere la chiara espressione popolare di dissenso nei confronti del TAV. E’ chiaro come i ruoli del Procuratore Capo di Torino Caselli e della polizia siano chiaramente asserviti al potere politico che, notoriamente, mal digerisce cittadini critici, attivi e antagonisti nei confronti di certe scelte scellerate.
Il movimento NoTav, in tutti questi anni di lotta, ci ha insegnato e continua ad insegnarci molto, soprattutto in Sicilia, dove il movimento NoMuos sta continuando a portare avanti la sua lotta e il suo impegno. Esprimiamo, quindi, tutta la nostra solidarietà nei confronti degli arrestati, degli identificati, di chi è stato sgomberato prima dalla baita e poi dal Comune di Chiomonte; esprimiamo solidarietà per tutto il movimento NoTav, nuovamente bersagliato e demonizzato, per tutti gli abitanti di quei comuni ormai perennemente militarizzati e sorvegliati, giorno e notte, da una polizia violenta che continua a difendere una politica violenta; siamo solidali con la lotta di un popolo ribelle che non si è piegato e continua la sua lotta, con le militanti e i militanti dell’Askatasuna, per noi non facinorosi o violenti, ma compagne e compagni, semplicemente.
Siamo tutti NoTav!
Collettivo Aleph