Ci abbiamo provato tra Aprile e Maggio, quando dicemmo che, in questo mondo globalizzato, le lotte andavano estese oltre ogni confine, perchè NoMUOS si può esserlo anche non vivendo in Sicilia o in Italia.
Così prese forma un tour NoMUOS in Portogallo con incontri e banchetti nelle principali città.
Non avevamo, inizialmente grosse aspettative, ma, sin da subito, questa lotta si è rivelata, a causa dell’ ampiezza e diversità delle sue istanze, possibile elemento aggregante tra compagni e non, di diversi paesi.
Insomma, l’ entusiasmo e la voglia di partecipare, di portare solidarietà che si è creata in quegli incontri e nei giorni a venire, ci ha dato la spinta per immaginare un proseguo.
Così, dopo due mesi, eccoci di nuovo a superare barriere fisiche e mentali per approdare in Spagna con un nuovo NoMUOS tour.
A causa della vastità del paese abbiamo voluto concentrarci su una specifica aerea, nella quale verrano fatti incontri “ufficiali” e numerosi banchetti.
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NoMUOS – fermo violento, ancora repressione.
Dal Presidio Permanente arriva la notizia di un fermo ai danni di uno dei militanti NoMUOS.
Ma non finisce qui, perché, uscito dal Commissariato di Niscemi, il compagno é dovuto ricorrere a cure mediche al pronto soccorso, riportando un’ ecchimosi alla fronte.
E’ ancora una volta una repressione infima e piena di abusi di potere, ma che non scalfisce il Movimento, anzi lo unisce.
Solidarietà al compagno fermato e sdegno per quegli uomini(?) in divisa.
Tre giorni di lotta NoMuos visti dai nostri occhi
Ci sono certe suggestioni che difficilmente si riescono a spiegare, perché fatte di voci, odori e colori difficilmente descrivibili in tutta la loro intensità. Il movimento No Muos ce ne sta regalando tante di queste suggestioni che adesso vorremmo provare a comunicarvi.
Torniamo da un campeggio di tre giorni al presidio permanente, iniziato subito dopo lo sciopero generale del 31 maggio. Sono stati tre giorni di assemblee, lunghe e partecipate. Riuscire a garantire la possibilità di parlare a tutte e tutti è difficile, soprattutto se gli argomenti risultano spinosi e importanti. Assemblee che talvolta sono state arene di scontro per poi diventare subito dopo arene di incontro, condivisione e decisione. In tante e tanti in cerchio, come attivisti di lotte portate avanti in diverse parti della Sicilia e d’Italia, ci riconosciamo a vicenda come compagne e compagni No Muos… come se fosse automatico che tutte le nostre storie fatte di piazze, strade, centri sociali occupati e auto organizzazione portino poi a quel presidio, sotto quel capannone. Si sono intrecciati tanti temi, dalla spicciola divisione dei compiti della vita quotidiana alla condivisione di strategie di lotta, dalle considerazioni sul movimento tutto alle questioni che ci piacerebbe affrontare insieme, che vanno oltre le 46 antenne ma che riguardano tutte e tutti, a partire dalle trivelle che hanno intenzione di installare lungo le nostre belle coste fino ad arrivare alle questioni di genere.
Sono stati anche tre giorni in cui, accompagnati dal sole o dalla luna, abbiamo deciso di agire, insieme. Tanti i sorrisi mentre ci avvicinavamo alle reti con le cesoie, tanta la concentrazione durante i sabotaggi, tanta la soddisfazione nel ritornare insieme al presidio. Lì, un pasto caldo, un bicchier di vino e una chitarra, a chiacchierare e a condividere pezzi di vita, senza mai abbassare la guardia.
Per tre giorni abbiamo praticato azioni dirette di disturbo e sabotaggio, abbiamo applicato appieno i nostri concetti di democrazia diretta e autogestione, facendo delle diversità una risorsa e non un limite, vivendo i tempi dettati dalle decisioni prese insieme. Abbiamo respirato la stessa aria fatta dell’odore del timo della sughereta e di polvere, abbiamo riempito il campeggio con le nostre tende e circondato il fuoco fino alle luci dell’alba coi nostri corpi e le nostre discussioni, abbiamo dormito sotto la stessa antenna che, giorno e notte, con le sue luci, ci ricorda che c’è ancora tanta strada da fare con le sue difficoltà e i suoi imprevisti, ma che insieme ce la possiamo fare.
Siamo “quelli che si vestono di nero” e che spesso alzano il cappuccio della felpa sulla testa; ma siamo anche quelli che dentro hanno tanti colori e che sono disposti a mettersi in gioco per salvarli.
Tornando a casa, ripensando alle nostre figure muoversi nella notte lungo il perimetro della base, pensiamo che prima o poi andremo oltre quelle reti e arriveremo quelle antenne, per poi smontarle, pezzo per pezzo.
ORA E SEMPRE NOMUOS
Banditi e fuorilegge contro il Muos
Breve riflessione sulla contemporaneità del banditismo a cura di un compagno che sul tema qualcosina la sa.
Le ultime misure repressive contro gli attivisti no muos hanno fatto tornare la lancetta della storia indietro di molti secoli. I fogli di via emessi in questi mesi vanno contro qualsiasi logica di libero movimento e libero dissenso degli individui. Gli attivisti che lottano per preservare la propria terra dal MUOStro si scontrano con l’arroganza della potenza americana e con l’assoluto servilismo del governo italiano. Chi si oppone viene visto come un nemico, come un pericoloso terrorista da allontanare dalla propria terra, da bandire.
E’ proprio la logica del bando, pratica istituita nel medioevo, che torna pesantemente in voga.
Chi era colpito dal bando doveva essere espulso dalla città o dal territorio e privato di qualsiasi garanzia e diritto. L’esclusione dalla società serviva per stabilire una situazione di calma creando i presupposti per la pace. Il bandito era un nemico interno da scacciare a tutti i costi dalla propria comunità.
Oggi per lo Stato italiano il bandito è colui che lotta per i propri diritti e in quanto bandito deve essere allontanato. Ci vogliono banditi?…ci avranno banditi e ribelli. Si, saremo dei banditi ben visti dalla società, proprio come ipotizzava Hobsbawm. Saremo dei banditi sociali, dei fuorilegge che, nonostante l’ostracismo decretato dalla autorità politiche, godremo di un consenso sociale che ci porrà, in un certo senso, in sintonia con le regole morali e consuetudinarie del contesto sociale. Diventeremo un’immagine suggestiva di colui che lotta per la propria comunità, non dei criminali, ma dei fuorilegge! Si, dei fuorilegge che infraggono leggi figlie dell’ignoranza e del più becero oscurantismo.
Contro le vostre leggi, contro i vostri fogli di via…sempre più banditi, sempre più ribelli, sempre più No Muos.