Archivi categoria: General
Muro pulito, Popolo muto
Qualche giorno fa è apparsa una foto sul profilo facebook di Via Etnea Catania (CCN) che ritrae una scritta su un muro di Largo Paisiello col nostro sito e il nostro nome. La foto viene pubblicata con un commento molto critico, in cui veniamo additati come facenti parte del teppismo impunito della città. In un ulteriore commento viene citato un punto del nostro manifesto, riguardante i beni comuni, e si continua con una simpatica battutina.
L’ Università della Valle
Può sembrare un’assurdità paragonare la Val Susa all’ università, o ancora si può pensare che ci si riferisca alle fantasiose dichiarazioni di politici e giornalisti che in questi mesi hanno definito il campeggio di Chiomonte come “campo di addestramento paramilitare”, “sede dell’ eversione” e così via.
Non ci resta che ripetere, non come pappagalli ma con fermezza e convinzione, la nostra richiesta, il nostro imperativo: Val Susa in ogni città!
Chi ama lo sport, odia il razzismo.
Dal 24 al 27 luglio, in piazza Carlo Alberto, si è tenuta l’edizione 2012 del Torneo di Calcio a 5 Antirazzista organizzato da: Arci, Cpo Experia,Gapa, Rete Antirazzista Catanese, Collettivo Aleph.
Anche quest’anno lo sport è divenuto uno strumento di reciproco riconoscimento, di cultura della resistenza, di rispetto della dignità delle persone. Gli incontri di calcio si sono alternati a momenti di solidarietà e di sensibilizzazione verso la condizione dei migranti e delle politiche repressive che governi di centrodestra e centrosinistra portano avanti da anni nei loro confronti, incentivando misure di sfruttamento estremo imposte da padroni senza scrupoli, con la scusa della crisi. Il Cara di Mineo è il vergognoso esempio delle politiche segregazioniste e clientelari messe in atto per giustificare il megabusiness della pseudo-accoglienza.
Poche settimane fa abbiamo assistito ai vergognosi scandali del calcio scommesse e agli scontri ai grandi magazzini “Il Gigante” di Basiano, dove lavoratori – soprattutto pakistani ed egiziani – hanno reagito con determinazione allo scippo dei loro diritti, divenendo così vittime di una repressione violentissima degna della peggiore dittatura (due immigrati con le gambe spezzate e quindici feriti). Per non parlare dello sgombero del Palazzo Bernini, tema trattato abbondantemente.
Per questo vogliamo diffondere con fermezza la cultura di uno sport autorganizzato, popolare, antifascista e antirazzista. Questo torneo rappresenta per noi un simbolo di sostegno a tutti quei migranti che non sono più disponibili a sottostare alle barbare dinamiche dello sfruttamento e del caporalato.
La forza dello sport, della solidarietà e della difesa della dignità dell’essere umano, sono anche i valori che Mahmoud Sarsak, calciatore venticinquenne della nazionale palestinese, prigioniero nelle carceri israeliane da ben tre anni senza alcuna motivazione reale, a parte quella di essere orgogliosamente palestinese, ha voluto affermare con uno sciopero della fame durato 92 giorni, insieme a centinaia di altri detenuti palestinesi.
Per questo eleggiamo il coraggioso giocatore a simbolo dell’iniziativa e scegliamo di devolvere l’intero ricavato del torneo al centro di aggregazione e recupero giovanile IBDA del campo profughi di Betlemme.
Sono stati costituiti tre gironi: maschile, femminile e under 14.
Ogni giornata di campionato è stata accompagnata da birra, frutta fresca e musica.
Il torneo si è, infine, chiuso con una festa popolare con premiazione, proiezione di video, dibattiti, cena, performance teatrali a cura del laboratorio teatrale interculturale dell’Arci e diggieiset.