Breve riflessione sulla contemporaneità del banditismo a cura di un compagno che sul tema qualcosina la sa.
Le ultime misure repressive contro gli attivisti no muos hanno fatto tornare la lancetta della storia indietro di molti secoli. I fogli di via emessi in questi mesi vanno contro qualsiasi logica di libero movimento e libero dissenso degli individui. Gli attivisti che lottano per preservare la propria terra dal MUOStro si scontrano con l’arroganza della potenza americana e con l’assoluto servilismo del governo italiano. Chi si oppone viene visto come un nemico, come un pericoloso terrorista da allontanare dalla propria terra, da bandire.
E’ proprio la logica del bando, pratica istituita nel medioevo, che torna pesantemente in voga.
Chi era colpito dal bando doveva essere espulso dalla città o dal territorio e privato di qualsiasi garanzia e diritto. L’esclusione dalla società serviva per stabilire una situazione di calma creando i presupposti per la pace. Il bandito era un nemico interno da scacciare a tutti i costi dalla propria comunità.
Oggi per lo Stato italiano il bandito è colui che lotta per i propri diritti e in quanto bandito deve essere allontanato. Ci vogliono banditi?…ci avranno banditi e ribelli. Si, saremo dei banditi ben visti dalla società, proprio come ipotizzava Hobsbawm. Saremo dei banditi sociali, dei fuorilegge che, nonostante l’ostracismo decretato dalla autorità politiche, godremo di un consenso sociale che ci porrà, in un certo senso, in sintonia con le regole morali e consuetudinarie del contesto sociale. Diventeremo un’immagine suggestiva di colui che lotta per la propria comunità, non dei criminali, ma dei fuorilegge! Si, dei fuorilegge che infraggono leggi figlie dell’ignoranza e del più becero oscurantismo.
Contro le vostre leggi, contro i vostri fogli di via…sempre più banditi, sempre più ribelli, sempre più No Muos.