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Sgombero del Palazzo Bernini – Comunicato stampa

Martedì 17 luglio, dalle 7 del mattino, è iniziata l’operazione di sgombero dei 150 abitanti del Palazzo Bernini e relativa chiusura dell’immobile. Ad oggi non esiste ancora una soluzione abitativa alternativa proposta agli abitanti che dunque nei prossimi giorni non avranno più una casa.

Intendiamo opporci all’inefficienza del Comune, al malcelato razzismo del quartiere, alla disumanità dell’operazione, rifiutando ogni tentativo di mistificazione ai danni dei più deboli. Ci schieriamo al loro fianco, denunciando i tentativi più squallidi e biechi di cavalcare l’ignoranza e il razzismo per scopi puramente elettorali.

Per questi motivi intendiamo presidiare ad oltranza il Palazzo Bernini e chiediamo un incontro formale al Prefetto di Catania per elaborare una soluzione adeguata. Non tollereremo più l’incompetenza, il rimpallo delle responsabilità e il menefreghismo portati finora avanti da tutte le istituzioni catanesi.

Indiciamo una CONFERENZA STAMPA mercoledì 18 luglio alle ore 10:30 presso il Palazzo Bernini (via G.L. Bernini).

Collettivo Aleph, Officina Rebelde, Rete Antirazzista Catanese, Arci, Rifondazione Comunista, Giovani Comunisti, Movimento Studentesco Catanese, Collettivo di Lettere e Filosofia.

Nessun compromesso sul nostro futuro!

L’attuale crisi economica mondiale ha messo in luce, ancora una volta, il fallimento del sistema capitalista ed ha comportato spese enormi ai danni dei più deboli per salvare questo sistema, iniquo e insostenibile. Diciamo basta!
La soluzione a questo momento di difficoltà non può essere la mediazione sul numero e la generalizzazione di diritti, i quali continuerebbero a stare all’interno di un modello neoliberista tutto incentrato sull’ esaltazione del profitto privato, sfruttando indiscriminatamente le risorse (umane ed ambientali).

La corsa verso la crescita e all’incremento del PIL, guidati da un mercato deregolato, è inutile: i livelli di produzione non determinano benefici e ricchezze distribuite egualmente alla comunità, non significano rispetto e attenzione per l’ambiente e per gli individui. La crescita di cui tanto si sente parlare oggi significa risollevare e mantenere lo status quo: l’arricchimento dei già ricchi e l’impoverimento del resto, distruzione dei territori e del pianeta.

In un momento di crisi così nera e pesante, gli obbiettivi devono essere diversi. Riconosciuti i limiti e le debolezze di questo sistema attuale, bisogna avere il coraggio di pretendere: pretendere un nuovo tipo di produzione, sostenibile per l’ambiente e per gli esseri umani; pretendere una cultura, un modo di relazionarsi ed essere informati del tutto slegati dalla logica del profitto e basati sul concetto di “bene comune”; pretendere di appartenere tutti ad un mondo, senza divisioni e frontiere; pretendere di essere non solo destinatari ma anche produttori delle politiche a tutti i livelli, cessando di alimentare i sistemi di delega/rappresentanza, promuovendo una visione della politica come “cosa di tutti” e dunque partecipata da tutti.
Non è questo il momento di contare quanti diritti abbiamo sulla carta, ma di aumentare i nostri diritti e spazi reali. Se abbiamo dimenticato di avere una forza creatice, una capacità di immaginare e osare, è arrivato il momento di ritrovarla e riscoprirla, insieme.

Per questo scendiamo in piazza, in solidarietà alla Fiom ma non solo, venerdì 9 Marzo h17 Via Etnea (altezza Villa Bellini)

Nessun divieto può fermarci!

Oggi, nonostante il divieto del Questore per la manifestazione, siamo scesi in piazza per continuare il percorso “Siamo tutti NoTav” e per affermare che le manifestazioni non si chiedono, si fanno.
Un centinaio di NoTav ha, dopo un breve presidio alla stazione, protetta da un ingente dispiegamento di polizia, attravesato in corteo il centro cittadino bloccando il traffico e sensibilizzando la cittadinanza catanese.

La repressione attacca ora la lotta No Tav perché essa rappresenta un esempio vincente all’interno di un paese dove la conflittualità sociale contro le manovre lacrime e sangue inflitte dal governo del capitale diventa ogni giorno più forte. Non passa giorno senza che ci sia un corteo, uno sciopero, una fabbrica occupata, una manifestazione di lavoratori, cassaintegrati, precari e disoccupati.La crisi sta mostrando il vero volto del capitalismo: un volto fatto di ricchezza per pochi e miseria, disoccupazione, ingiustizie, diseguaglianza e repressione per tutti gli altri.

Il prossimo appuntamento è per stasera alle 19:
Aperitivo benefit per gli arrestati con proiezioni e dibattito all’Arci Catania,piazza Carlo Alberto 47

Siamo tutti NoTav!

No Tav

Questo è lo slogan che sta caratterizzando tutte le nostre iniziative da una settimana a questa parte.

Perchè essere NoTav oggi vuol dire resistere all’ imposizioni calate dall’alto dai poteri forti, vuol dire pragmaticità e voglia di cambiamento, vuol dire scegliere un futuro diverso, uno sviluppo diverso, una democrazia diversa.

Il movimento NoTav che da 20anni ormai è attivo ci ha insegnato molto, ci sentiamo tutti NoTav perchè abbiamo deciso di dire basta a questo modello neoliberista, perchè vogliamo un mondo migliore.

Per tutti e tutte quelli e quelle che queste notte sono contusi, feriti.
Per Luca, ancora bloccato nel letto di un ospedale.
Per i nostri compagni in carcere, per chi ancora è rinchiuso in casa o nella propria città.
Per i nostri amministratori che stanno mettendo il loro tempo, la loro capacità e i loro corpi
Per i nostri padri e madri, per i nostri figli/e e nipoti.

L’appello parte dalla Valle: manifestazioni in ogni città.

Tutti, insieme, scendiamo in piazza.

Non lasciamoli soli!

Appuntamento 1 marzo 2012, ore 18:00, piazza Università – Catania