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Il terrorismo di stampa e polizia sul corteo del 19 ottobre a Roma

Via Merulana blindata
Via Merulana blindata

Ci siamo, ci stiamo preparando all’assedio di domani. E… tra uno striscione e l’altro, tra un volantino e una chiacchiera, non possiamo esimerci dal leggere i giornali e la stampa online. Certo, non ci sorprendiamo e, anzi, sorridiamo nel leggere come le varie testate nazionali siano esperte nel criminalizzare il dissenso sociale. Se inquesti giorni le ragioni del corteo e la rabbia che ci spinge a scendere in piazza, non hanno sfondato la cortina di ferro della stampa mainstream, le uniche notizie che sono uscite sulla giornata di domani sono state in termini di gestione dell’ordine pubblico. Martellante è stato il bombardamento: “gli spaccavetrine scendono a Roma”, “i Notav -entità che ha sostituito nell’immaginario la fantomatica figura del black block- assedieranno la città”. La macchina della paura è partita in pompamagna. E con essa anche la macchina della repressione, oggi infatti a Roma il clima si è scaldato, ma certo non a causa di black block o presunti terroristi!

La mattina è iniziata con la notizia del fermo preventivo di cinque francesi che ieri notte, dopo esser stati identificati in centro, sono stati portati nel commissariato di Trevi – Campo Marzio e da lì trasportati all’ufficio immigrazione da dove verranno direttamente rimpatriati. Misure che nulla hanno a che fare con la “sicurezza” o “l’ordine pubblico” infatti a questi ragazzi non viene imputato alcun reato.
Già avuta questa notizia abbiamo cominciato a pensare si trattasse di uno scherzo, ci siamo chiesti se si trattasse del teatro dell’assurdo o se, senza essercene accorti, siamo diventati i protagonisti di un romanzo distopico con tanto di polizia segreta e processi alle intenzioni.

Ma non è finita qui.

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12 ottobre: blocca gli sfratti, occupa gli sfitti!

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Che la situazione abitativa a livello nazionale sia profondamente drammatica lo si sente ogni giorno. Gli sfratti emessi in Italia solo nel 2012 sfiorano i 70.000, con un aumento di più del 6% rispetto all’anno precedente. Sfratti emessi ed eseguiti spesso senza considerare i contesti in cui le morosità derivano dall’impossibilità di pagare affitti sempre più alti.

 

Catania non è da meno, ovviamente.

 

Per gran parte delle famiglie catanesi che non possiedono una casa, il 40% del budget familiare è impegnata per pagare l’affitto. Infatti, i casi di morosità sono talmente tanto aumentati che, solo nel 2011 Catania era al quarto posto in tutta Italia per il numero di sfratti emessi, la maggior parte dei quali motivati, appunto, per morosità dell’affittuario. Nel 2012 gli sfratti eseguiti sono leggermente diminuiti, a fronte di 2550 richieste.

 

Ma non è tanto negli sfratti che si può leggere la reale emergenza abitativa.

 

L’ultimo bando pubblicato dallo IACP per l’assegnazione di case popolari risale al 2000. Solo in quell’occasione, le richieste arrivarono a 11.000, per un’offerta di case disponibili pari a zero. Infatti, vennero pubblicate delle graduatorie, poi aggiornate nel 2006 e nel 2009, che portarono solo all’aumento delle richieste a 13.300, senza assegnare un solo alloggio. Ma non è tutto. Se, tra Comune e IACP gli alloggi popolari disponibili sono 11.300, di investire in nuova edilizia popolare non se ne parla nemmeno. Eppure i fondi ci sarebbero. La Regione Sicilia ha infatti circa 300 miliardi di euro che possono essere utilizzati in edilizia abitativa. L’unico modo per accedervi, però, è scrivere dei progetti. Cosa tanto semplice e ovvia quanto difficile per un Comune etneo e uno IACP che mai, negli anni, hanno presentato delle proposte alla Regione, come se non ne sentissimo l’esigenza pressante. Intanto, mentre le graduatorie sono bloccate, le assegnazioni congelate e i fondi disponibili inutilizzati, non solo continuano gli sfratti ma anche gli sgomberi di quegli immobili pubblici inutilizzati e occupati legittimamente da famiglie senza casa. Ricordiamo il Palazzo delle Poste, il Palazzo di Cemento e il Palazzo Bernini.

 

Eccola quindi la nostra bella Catania, fatta di sfratti, sgomberi e carenza di case popolari, che esulta perché, dopo anni, ha la promessa di assegnazione di 80 alloggi entro il 2015: 80 alloggi contro le 13.300 richieste.

 

Da esultare per noi c’è poco. Con questa Catania non solo abbiamo poco a che fare, ma la vogliamo cambiare.

 

I bisogni collettivi, come quello di avere un tetto sopra la testa, non possono aspettare i tempi biblici degli enti invischiati in azioni giudiziarie o battibecchi istituzionali. Se qualcuno ha bisogno di una casa ora, ora è il momento a cui rispondere a tale bisogno. Per questo crediamo sia assolutamente legittimo e giusto bloccare quegli sfratti di famiglie che l’affitto non possono pagarlo e che non hanno altra soluzione, occupare gli sfitti, pubblici e no.

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Con questa giornata di mobilitazione nazionale a livello locale inizia una settimana di mobilitazione che vedrà il culmine nella grande manifestazione del 19 Ottobre a Roma, in cui i palazzi del potere verranno assediati, per casa e reddito garantiti per tutte e tutti.

 

SCIENZE POLITICHE OCCUPATA

Oggi un corteo di centinaia di studenti è partito da Piazza Roma, attraversando la città di Catania. Arrivato in Piazza Stesicoro, il corteo ha deviato il percorso imboccando Corso Sicilia, arrivando davanti alla Banca d’Italia dove è stato effettuato un folto lancio di carta igienica. Da lì, il corteo ha continuato deciso fino ad arrivare al plesso di Via Gravina del dipartimento di Scienze Politiche, dichiarato occupato dagli stessi studenti.

Direttamente dal comunicato del KAOS (Koordinamento AutOrganizzato Studentesco)

Il KAOS rivendica questa occupazione come l’inizio di un autunno di lotta che vedrà la componente studentesca non più disposta a dialogare ma a pretendere degli edifici scolastici sicuri, un diritto allo studio realmente garantito a fronte di tasse universitarie e libri scolastici sempre più salati, un’offerta formativa valida accompagnata da una maggiore qualità d’insegnamento. Siamo convinti che un’istruzione migliore ed eccellente sia possibile garantirla se gli stessi studenti che vivono e abitano le scuole e le università sono disposti a mettere in pratica le idee che alimentano: dunque una formazione libera e accessibile a tutti, che permetta e si alimenta dei momenti di aggregazione degli studenti. Da oggi ci riprendiamo ciò che è nostro, iniziando un percorso che ci rivedrà in piazza il 15 ottobre e poi ancora il 19 ottobre a Roma ad assediare i palazzi del potere.

Il programma, in continuo aggiornamento, delle prime attività di occupazione è il seguente:

– venerdì 4 ottobre (oggi)
h 17.30 Assemblea studentesca “COSTRUIAMO LE PROSSIME GIORNATE DI LOTTA”
h 19.00 “DIMENSIONE TRANSNAZIONALI DEI MOVIMENTI STUDENTESCHI” a cura del Prof. Gianni Piazza
h 21.00 Djset

– sabato 5 ottobre
h 10.00 Cineforum
h 17.00 mini workshop di grafica, cultura rap, break dance
h 21.00 Djset

– domenica 6 ottobre
h 10.00 Riunione collettivi e gruppi autorganizzati di scuole e università
h 18.00 Proiezione “COME IL FUOCO SOTTO LA BRACE”

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“RIPRESA ECONOMICA SOLO A PAROLE,

RIPRENDIAMOCI UNIVERSITA’ E SCUOLE!”

COSTRUIAMO L’ASSEDIO – mercoledì 3 ottobre, Pzza Asmundo

Dalle scuole e le università alla Tav ed al Muos.
Dai quartieri, dagli stadi alle palestre e gli spazi sociali.
Dal posto di lavoro ai trasporti, alla salute.
In una città come Catania, barbara, in cui speculazione, mafia e capitalismo si intrecciano perfettamente in giochi finanziari visibili a tutti, e in un contesto nel quale il sapere e gli spazi giovanili sono appaltati a gruppi legati ai poteri politici ed economici sentiamo l’ esigenza di costruire spazi reali di socialità.
Un socialità che si affaccia all’ austerity ed alla precarietà imposteci in maniera conflittuale, con umiltà, ma senza timidezza.
Intendiamo “costruire l’ assedio ai palazzi del potere” e non parliamo solo di una giornata, ma di un percorso, che ci faccia tornare i protagonisti delle nostre vite.
Vogliamo essere noi tutti, a partire dai bisogni reali ad esercitare pratiche di riappropriazione concreta di tutto ciò che giorno dopo giorno ci portano via.
Un percorso di lotta aperta, che si generalizzi incrociando i percorsi, mettendo fianco a fianco giovani precari ed esodati, sfrattati, occupanti, senza casa, migranti, studenti e rifugiati, no tav, no muos e cassintegrati, chiunque si batte per affermare i propri diritti e per la difesa dei territori.”
 
O.d.g. della prossima riunione:
-Report dell’ assemblea nazionale alla Sapienza: “Verso il corteo del 19Ottobre”
-Dalle mobilitazioni del 9Agosto e del 28Settebre:
proposte e prospettive per il Movimento NoMUOS
-4 e 15 Ottobre: studenti soggetto attivo del conflitto sociale.
-12Ottobre: Catania, nuova giunta comunale e diritto alla casa negato.  
-19Ottobre: TUTTI a ROMA! (come, quando e perchè partire)

Non sarà una passeggiata ma nemmeno un parco giochi, la sollevazione è una cosa seria e così si  

rappresenterà. Andremo dove vogliamo andare, faremo ciò che abbiamo deciso di fare.

Ci vedremo in Piazza Asmundo alle ore 18.00, per costruire, insieme, l’ assedio.