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Corteo vietato? E le reti vanno giù!

Dopo i 29 divieti di dimora notificati ad alcune compagne e compagni di movimento, arriva sabato la notizia che il percorso comunicato per la manifestazione del 9 agosto non va bene. Il percorso fatto il 9 agosto dell’anno scorso sarebbe adesso troppo pericoloso.

Niente di nuovo, se ripensiamo al 1° marzo.

Se però Pubblici Ministeri, commissari, questori credono davvero che basti questo per impedire una manifestazione, per fermare un movimento, allora si sbagliano di grosso.

Infatti, con ancora la notizia fre 20140727_004601 sca del diniego delle autorizzazioni per la manifestazione del nove agosto, la vita di lotta a Niscemi continua. Sabato infatti, il volantinaggio insieme alla Titubanda per le vie di Niscemi si è trasformato in una grande festa improvvisata. Quasi automaticamente, si è arrivati in tarda sera davanti la base americana, con l’intento di non far dormire sonni tranquilli al turno di notte. Cantando “Bella ciao” e ballando sulle note allegre della banda, siamo riusciti a far scomodare la pattuglia di guardia nella US Navy, con i militari americani che non capivano cosa stesse accadendo. Dopo essere stati un po’ tempo davanti la base, siamo andati via, non senza lasciare un ricordo agli americani. Ancora una volta, un pezzo di rete è accidentalmente andato giù.

Questo è un segnale per i nemici e gli amici del movimento. Un segno di quanto sia alta la determinazione dei No MUOS che, all’ennesimo atto repressivo, all’ennesimo tentativo di bloccare una manifestazione, rispondono con un taglio delle reti.20140727_022052

La lotta quindi non si arresta.

Restano gli appuntamenti del campeggio, dal 6 al 12 agosto al presidio, e della manifestazione del 9 agosto, che partirà dal presidio di Contrada Ulmo alle 15.00.

No MUOS: repressione in vista del campeggio

Il buongiorno si vede dal mattino, soprattutto se ricevi una telefonata dalla digos della città in cui vivi. A pochi giorni dall’inizio del secondo campeggio estivo No MUOS, 29 compagne e compagni di Palermo, Caltagirone e Catania sono stati contattati per vedersi notificati dei divieti di dimora a Niscemi perché “soggetti pericolosi” per il periodo del campeggio No MUOS in Sughereta, dal 6 al 12 agosto.

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Il nostro collettivo è ben abituato alla repressione della lotta No MUOS: tante le denunce ricevute in poco più di un anno. Dai provvedimenti amministrativi per i blocchi stradali, che prevedono salatissime multe, a denunce di resistenza, aggressione e violenza a pubblici ufficiali, per non parlare di quelle riguardanti le numerose invasioni di base che, senza paura, il movimento ha fatto nel corso della sua storia e dell’ opposizione alle mega antenne. Stamane è stato raggiunto un nuovo picco di repressione. A delle compagne sono arrivati dei divieti di dimora a Niscemi, perché considerate “soggetti pericolosi”.

Sappiamo bene a che gioco sta giocando la Procura. Prima delle grandi manifestazioni che hanno riempito la Sughereta di Niscemi, sono sempre partite delle campagne atte a voler screditare e dividere il movimento: il 30 marzo 2013, il 9 agosto 2013, il 28 settembre 2013… tutte date in cui erano previsti gli arrivi dei black block svizzeri, francesi, persino greci. Montature appositamente costruite, finte sassaiole e sequestri di “materiale pericoloso dal presidio”, cioè attrezzi da lavoro.

Oggi, alle porte del campeggio No MUOS dal 6 al 12 agosto, in vista della manifestazione del 9 agosto, un nuovo picco di repressione, un nuovo tentativo di smontare l’entusiasmo generale: 29 divieti di dimora notificati per quei giorni.

Rispediamo al mittente tutte queste scartoffie. Ci dispiace, ma fra noi non esistono “buoni e cattivi”, “soggetti pericolosi e soggetti affidabili”. Abbiamo bloccato le strade della sughereta insieme alle Mamme No MUOS, abbiamo invaso la base in massa l’anno scorso, abbiamo tagliato le reti e fatto i pic-nic dentro la base insieme a famiglie, abbiamo rotto gli assurdi divieti delle manifestazioni in migliaia l’uno marzo scorso.

Rispediamo al mittente il tentativo di fermare la partecipazione alle prossime iniziative del movimento, già calendarizzate da tempo. Forse non lo hanno ancora capito, ma ogni tentativo di repressione ci rende solo più forti, ogni tentativo di criminalizzazione ha avuto come conseguenze delle grandi azioni di lotta, condivise e partecipate, senza paura.

Rilanciamo con forza la manifestazione del 9 agosto, invitando tutte e tutti a partecipare anche al campeggio in presidio.

La repressione non vincerà, i nostri compagni non sono soli.

Ci vediamo in campeggio e il nove agosto… con o senza divieti.

La carta è solo carta, la carta brucerà!

Al via la campagna: IO SUPPORTO IL CONTRASTO!

10376281_541228716000479_3064517539956325788_nIl CSO Contrasto ha bisogno di lavori che permettano lo svolgimento al meglio delle attività che partiranno dal 1° Ottobre: Palestra Popolare, Doposcuola Popolare, Sportello di Lotta per la Casa, iniziative politiche e sociali.

Non essendo finanziati da nessuna istituzione o ente ma solo dalla forza dell’autorganizzazione, chiediamo a tutti un contributo per la realizzazione dei lavori, sia di materiali o anche economico.

Abbiamo bisogno praticamente di tutto e possiamo venire a prenderle direttamente a casa vostra chiamando il num: 3403065236 o 3276104927

EDILIZIA (attrezzi e materiale)
FALEGNAMERIA (attrezzi e materiale)
PITTURA (attrezzi e vernici)
ARREDAMENTO (mobili e illuminazione)

La Solidarietà è un’ arma, Supporta il CSO Contrasto.

Piovono denunce per il 12A: SOLIDARIETA’!

Pochi giorni fa, ad alcuni compagni sono state notificate delle denunce per alcuni fatti avvenuti il 12 Aprile a Roma, durante il corteo nazionale contro austerity e la precarietà, contro il piano casa e Jobs Act. Ennesima pioggia di denuncia questa, a seguito di autunno caldo che ha attraversato tutta Italia. La piazza del 12A era di tutti e a tutti appartengono le pratiche di assedio ai palazzi del potere messe in atto durante quella giornata. Più che “incappucciati”, ricordiamo la presenza delle famiglie in testa al corteo, dei migranti, dei disoccupati. Una piazza quella del 12A piena e molto diversa, accomunata da esperienze simili di resistenza. Esprimiamo piena solidarietà a chi è stato denunciato, rigettando ancora una volta la logica dei “buoni” e dei “cattivi”: siamo tutti compagni, buoni e cattivi allo stesso modo. Riportiamo di seguito il comunicato congiuto delle realtà promotrici di quella giornata.

Questa mattina la Digos, su ordine del PM Albamonte, dopo aver proceduto ad alcune perquisizioni ha notificato una decina di denunce a Roma, Pisa, Perugia e Marghera, ad altrettanti attivisti, 4 dei quali sottoposti ad obbligo di firma quotidiano. I reati contestati sono adunata sediziosa, resistenza aggravata, lesioni a pubblico ufficiale e lancio di oggetti atti ad offendere, nello specifico “uova, ortaggi, pezzi di cartone e pacchetti di sigarette”.  
L’ennesima operazione di polizia, annunciata in maniera roboante dai media, si riferisce alla giornata del 12 aprile 2014 “Assediamo il Governo Renzi. Ribaltiamo il Jobs Act”. Una manifestazione nazionale contro l’austerity aveva attraversato il centro storico di Roma ponendo al centro dell’agenda politica e sociale del Paese l’opposizione alle politiche di precarizzazione dall’attuale governo stava predisponendo attraverso il Jobs Act e il Piano Casa Lupi. Migliaia di precari, disoccupati, occupanti di casa, studenti, nativi e migranti, avevano espresso la loro rabbia, determinati a portare il loro dissenso sotto al Ministero del Welfare di via Veneto, dove il corteo è stato ripetutamente caricato fin dentro piazza Barberini.  Era la prima manifestazione nazionale che si opponeva alle scellerate politiche del Governo Renzi, costruita completamente dal basso e dalle lotte che animano il paese accomunate dallo slogan “Una sola grande opera: casa e reddito per tutti”. Parole d’ordine che hanno caraterizzato quella piazza e quel processo sociale di movimento che ha visto protagonisti migliaia di soggetti, reti e collettivi autorganizzati, sindacati di base e movimenti per il diritto all’abitare in tutta Italia a partire dalle giornate del 18 e del 19 ottobre del 2013.
In questi primi mesi del 2014 non è la prima volta che i movimenti sociali si confrontano con questo esercizio della repressione marcatamente vendicativo e intimidatorio nei confronti di attivisti, in alcuni casi molto giovani. Ricordiamo gli arresti e le tante misure cautelari tra obblighi di firma, dimora e domiciliari comminate fino ad oggi per le piazze dello scorso autunno, nonchè per le campagne contro sfratti e sgomberi, tanto di case quanto di spazi sociali, avviata in tutta Italia.
Chiediamo l’immediata liberazione di tutti e la revoca delle misure cautelari a cui sono sottoposti centinaia di compagni in tutta Italia.
Proseguiamo i nostri percorsi per costruire una nuova stagione di conflitto dentro il semestre italiano di presidenza UE, a partire dall’opposizione al Jobs Act, al Piano Casa e alle ricette di austerity imposte dalla Troika e dal mercato.
Liber* tutt*
Movimenti sociali contro precarietà e austerity promotori della manifestazione del 12 aprile