La giornata di Licata si apre con un clima sereno e partecipato che comunica con immediatezza la portata regionale dell’appuntamento: presenti tutte le maggiori città siciliane così come tanti dei paesi limitrofi: è la Sicilia che si mobilita contro le trivellazioni. La manifestazione si compone di tutte le realtà, associative e non, che in Sicilia vogliono schierarsi dalla parte dei territori, quei territori devastati e sfruttati che non conoscono pace sotto l’ala di nessun governo, meno che mai sotto quella del governatore Rosario Crocetta che sembra palesare più frequentemente la volontà di svenderla all’asta questa Sicilia piuttosto che di amministrarla. Senza dubbio questo 9 gennaio ha risposto a tono a chi nelle lotte a difesa dell’ambiente vede delle velleità da benpensanti: a Licata oggi assieme agli studenti, ai centri sociali e alle associazioni sfilavano buona parte dei pescatori licatesi, determinati ad esprimere la necessità e l’urgenza di alzare la voce, di mettersi in gioco contro un sistema lontano anni luce dalle esigenze della popolazione locale. Quelle politiche energetiche che immaginano il canale di Sicilia forato a mo’ di groviera dimostrano ad ogni mossa la scelleratezza dei progetti di sfruttamento, che sul capo di questi stessi pescatori e di questi stessi studenti, cadono senza appello e senza apparente possibilità di riscatto. Ma la piazza di Licata non è solo un grande momento di ricomposizione popolare e collettiva della lotta, è soprattutto una piazza che il riscatto l’ha chiesto e la Sicilia intera ha fatto proprio l’accorato appello: è un altro passo verso la composizione e l’unità delle vertenze e delle lotte territoriali che si sono incontrate a Niscemi come a Marsala e che, questo è certo, vogliono e devono continuare ad incontrarsi e a percorrere sentieri comuni contro sistemi di sviluppo opprimenti e ingiusti, che privano della libertà una terra intera e la sua popolazione, una popolazione che però non si lascia ingannare e dimostra ad ogni occasione buona la tenacia e la testardaggine di alzare la testa.
Un momento di confronto e discussione con le realtà regionali chiude la manifestazione del 9 gennaio e rilancia ad un prossimo incontro per fine mese a Catania al Centro Sociale Liotru, importante tappa per la costruzione di un ulteriore momento di discussione e analisi su
fronti e prospettive di lotta.