Cento uomini mobilitati, 30 perquisizioni domiciliari e 23 persone denunciate a Pavia, la settimana scorsa a Milano l’accusa per 3 ragazzi di “associazione a delinquere”.
È il modus operandi tipico delle operazioni di contrasto alla grande criminalità ma la realtà è ben diversa.
Quelli sotto attacco sono writer! Eccoli i criminali di questa società in crisi.
Tassi di disoccupazione giovanile alle stelle, famiglie che non riescono più a pagare gli affitti e finiscono per strada, licenziamenti quotidiani, scuole ed università ormai con servizi indescrivibili, banche che speculano sulle nostre vite, ma questa è robetta, il pericolo sono i writer.
Sappiamo che non è semplice per tutti capire come l’arte non si possa confinare in un foglio A4, di come nasca libera, di come abbiamo dimenticato la differenza tra “sentire” e “controllare”, ma su un altro piano vogliamo dire due parole.
Di fronte alla Mafia che siede in Parlamento vogliono farci credere che i problemi primari siano lavavetri, parcheggiatori abusivi o addirittura chi (condiviso o meno) esprime la propria arte.
Questo tentativo dobbiamo respingerlo con forza, non dobbiamo perdere la percezione di chi sono i responsabili di questa crisi economica, sociale, politica.
Per questo esprimiamo la massima solidaritarietà a tutti gli artisti incriminati, ma questo non basta.
Lanciamo un appello al Mondo dell’ hip-hop, un appello di auto-organizzazione.
Per troppo tempo ci si è “fatti la guerra” per stupide storie, adesso sotto attacco è tutto un modo di esprimersi che vogliono distruggere; solo l’organizzazione, la solidarietà diffusa può respingere le accuse.
Siamo tutti writer, siamo tutti criminali, organizziamo una degna risposta a questo Stato infame.