Da troppi anni in Sicilia abbiamo tanti ospiti indesiderati che, con impegno e coraggio, cerchiamo di cacciare via, per sempre, come la mafia o la mala politica. Tra questi “indesiderabili” ce ne è uno che, di anno in anno, risucchia sempre più spazi vitali ai cittadini siciliani e con prepotenza si prende ciò che vuole senza pensare alle conseguenze. Parliamo ovviamente della presenza militare americana in Sicilia, che proprio a pochi chilometri da noi, a Catania, si incarna in Sigonella. Come se una sola grande base non bastasse, da qualche anno a questa parte si è avviato il processo di edificazione del MUOS in contrada Ulmo, nel cuore della riserva naturale Sugherata, a Niscemi. Quarta centrale al mondo, quella di Niscemi dovrà avere 41 antennone che permetteranno all’esercito americano di comunicare alle proprie basi in maniera più veloce gli ordini da eseguire da una parte all’altra del mondo: un nodo, quindi, importante per la comunicazione militare, quella che porta morti, ingiustizie e stragi.
Così come è per noi automatico dire NoPonte o NoTav, oggi diciamo che il Muos “non s’ha da fare”! Nonostante le mille rassicurazioni, basta leggere fra le righe delle perizie, informarsi e parlare con gli abitanti di Niscemi per capire che avere il MUOS come vicino di casa è pericoloso. NO MUOS, quindi, non è solo uno slogan ma una scelta intelligente, sana e responsabile.
Dire NO al MUOS significa opporsi alla prepotenza americana, ai conflitti armati, agli eserciti, alla devastazione di un territorio, alla subordinazione della salute di una popolazione per i tornaconto dei potenti. Dire NO al MUOS significa credere nella possibilità di un futuro in cui armi ed eserciti non siano un metodo di comunicazione e di risoluzione dei conflitti. Dire NO al MUOS vuol dire conservare e proteggere il proprio territorio naturale.
Sulla base di queste, e molte altre, considerazioni si è creato (parallelamente alla costruzione delle antennone) un movimento NoMuos che, in tutti i modi, sta cercando di sbarrare la strada agli americani. Come spesso accade però lo spontaneismo e la rivendicazione dal basso dei propri diritti non piace al regime che, pronto e attento, aspetta di sferrare il suo attacco. E così infatti è stato. In questi giorni sono state notificate decine di avvisi di garanzia ad attiviste e attivisti NoMuos, accusati di aver “assalito” pericolosamente con pentole e mestoli il cantiere la notte tra il 7 e l’8 settembre, durante i tre giorni di campeggio dal movimento stesso.
Esprimendo tutta la nostra solidarietà ai denunciati, rivendicando il nostro diritto a vivere in un territorio sano e pacifico, parteciperemo e invitiamo tutte e tutti a alla prima manifestazione nazionale NO MUOS il 6 ottobre a Niscemi a partire dalle 14.30.