Nella gioranta di ieri si è discusso in Senato della mozione parlamentare presentata da parte del Coordinamento Regionale dei Comitati No Muos tramite SEL e M5S. In tale mozione si richiedeva la sospensione degli accordi bilaterali tra Italia e Stati Uniti, accordi alla base della presenza delle 3 mega antenne in Contrada Ulmo. Per quanto tale mozione sia stata scritta tempo fa e dunque un voto favorevole non avrebbe avuto l’effetto dello stop ai lavori, già conclusi a gennaio, avrebbe certamente reso ufficialmente illegittima la presenza di quelle antenne, dando ragione ai migliaia di nomuos che hanno riempito, per più di un anno, le strade di Contrada Ulmo con manifestazioni e blocchi stradali. Il Senato ieri ha invece deciso di bocciare tale mozione, a larghissima maggioranza, e ignorare il principio di precauzione su cui si basava la richiesta del Coordinamento dei Comitati; ha però previsto delle misure di compensazione per ogni possibile danno causato alla popolazione. Oltre il danno la beffa, dunque. Soprattutto se tale proposta è stata avanzata dal PD.
Ancora una volta, dunque, le larghe intese si dimostrano salde e solide, almeno quando si tratta di mostrare i muscoli a un popolo che si ribella. Non ce ne stupiamo affatto. Abbiamo imparato in questi mesi che le maggioranze sono una certezza quando si tratta di conservare, difendere e tutelare gli interessi di pochi… o delle super potenze. Ne sono un esempio il Jobs Act, scritto dalle imprese e per le imprese a scapito dei lavoratori; il piano casa, che mira a reprimere il movimento che negli ultimi mesi ha animato la penisola e punta a finanziare ulteriormente la grande truffa dell’Expo 2015. Questa votazione conferma la regola: meglio continuare a mantenere dei rapporti di sudditanza con gli Stati Uniti piuttosto che fare ciò che è giusto. E se per alcuni la visita di Marinello (NCD) insieme ad altri membri della Commissione Ambiente del Senato sembrava uno spiraglio di luce, in realtà non era altro che un’astuta mossa politica bella e buona. Infatti, allontanato lo spettro di ogni possibile elezione, la politica istituzionale riprende il suo volto meschino, fatto di autoconservazione e, nel caso nomuos, sudditanza estrema per gli Stati Uniti. E’ proprio in queste occasioni che si scoprono verità altrimenti celate, come la proposta della Lega Nord di utilizzare, già che ce lo abbiamo, il MUOS per fermare l’avanzata degli immigrati. In questo quadro quindi non soprende per nulla la mozione presentata dal PD, quella poi approvata, che non prende in considerazione per nulla le richieste dei comitati e prevede solo ulteriori monitoraggi, con eventuali risarcimenti per i danni alla popolazione niscemese.
Non siamo sorpresi. Non ci aspettavamo nulla da questa mozione, se non il ripetersi dell’ennesimo copione. Questo movimento è passato sotto le promesse di quasi tutti gli schieramenti politici istituzionali, almeno in periodo elettorale. C’è chi ci ha vinto le elezioni portando avanti la bandiera No Muos, salvo poi tirarsi indietro, mentendo spudoratamente (ogni riferimento a Crocetta non è per niente casuale). Non ci aspettavamo nulla da questa gente ma sapevamo che questa mozione era un passaggio importante. Speriamo che questa nuova esperienza serva a consolidae la consapevolezza che le uniche forze di un popolo e di un movimento stanno per le strade, fra la gente e nei presidi, nel percorso quotidiano di contro informazione e socializzazione, nella lotta per ogni spazio di libertà e riappropiazione. Il MUOS lo vogliono gli Stati Uniti e soprattutto il governo italiano, che sia un governo tecnico, un governo azzurro PDL o verde PD. Sulla guerra, la militarizzazione, la sudditanza sono tutti d’accordo.
Ricomincia la partita dunque. Che inizi questa nuova estate calda, che si apre con l’indizione di una manifestazione nomuos il nove agosto.
Evento manifestazione: https://www.facebook.com/events/279405752246076/?notif_t=plan_user_invited
Pullman da Catania per la manifestazione: https://www.facebook.com/events/1487713041465227/?ref_newsfeed_story_type=regular